Luganese

Proteste contro il rimpatrio forzato di Mark in Ucraina

il giovane si trova in carcere con i suoi genitori perché tutti e tre si sono rifiutati di ritornare in patria. Manifestazione dei compagni della Csia

Mark frequenta la Csia da quattro anni (Ti-Press)
23 ottobre 2019
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Un nuovo caso di rimpatrio forzato fa discutere in Ticino. Si tratta di Mark, 19enne ucraino arrivato in Svizzera nel 2015 come richiedente l'asilo. Come anticipato da 'Ticinonline' da martedì il giovane si trova in carcere a La Stampa con i suoi genitori, in seguito a una procedura amministrativa decisa dalla Segreteria di Stato della migrazione e dall'Ufficio migrazione cantonale, perché tutti e tre si sono rifiutati di ritornare in patria come ordinato.

Oggi un gruppo di studenti del Luganese si è radunato fuori dalla carcere della Stampa, per protestare contro il rimpatrio del compagno di classe. 

Rimpatrio previsto per domani

Mark frequenta la Csia da quattro anni, il centro scolastico per le industrie artistiche di Lugano. Ieri non si è recato a scuola. La polizia lo ha posto in fermo amministrativo, per rimpatriarlo assieme ai genitori nel paese d'origine. 

Il fermo è stato reso noto oggi dalla legale del ragazzo, Immacolata Iglio Rezzonico, in un comunicato. L'avvocato punta il dito contro l'Ufficio cantonale della migrazione e la Sem, che ha respinto la domanda d'asilo del 19enne "incurante del pericolo che corre in caso di un suo ritorno in patria". Il giovane, scrive l'avvocato, sarebbe stato "improvvisamente staccato dai suoi affetti, dalla scuola, dalla sua quotidianità, posto in un carcere con il terrore del rientro".

Domani mattina è previsto l'accompagnamento del giovane all'aeroporto di Zurigo. Ma l'avvocato ha inoltrato un ricorso alla Commissione dei diritti dell’infanzia, chiedendo in via cautelare la sospensione del rimpatrio.