Luganese

Brillano i conti di Lugano

Marco Borradori e Michele Foletti sono soddisfatti del preventivo 2020 della Città: ‘Obiettivi raggiunti ma teniamo alta la guardia’

24 ottobre 2019
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Avrebbero potuto anche farsi più belli di quanto hanno fatto oggi. Di fatto, sono stati conseguiti quasi tutti gli obiettivi indicati dopo il catastrofico consuntivo 2013 che segnò un deficit attorno ai cinquanta milioni di franchi. Eppure, oltre ai ringraziamenti di rito per il «buon lavoro di squadra» il sindaco di Lugano Marco Borradori e il titolare del Dicastero consulenza e gestione Michele Foletti si sono limitati a snocciolare i numeri di un preventivo 2020 della Città (i principali nell’immagine). E a lanciare messaggi di prudenza, perché «il contesto potrebbe cambiare, i tassi d’interesse aumentare», i debiti verso terzi restano troppo elevati (ora al di sotto dei 900 milioni di franchi) e i brillanti numeri presentati peggiorare.

Perciò, e l’invito è rivolto al Consiglio comunale, il moltiplicatore d’imposta va mantenuto al 77%. Anche se è migliore delle aspettative l’obiettivo di incremento del grado di autofinanziamento che, assieme alla prevista chiusura positiva, rappresenta la colonna portante verso il conseguimento del terzo obiettivo della Città: l’abbattimento del debito verso terzi. Grazie ai risultati positivi raggiunti il Municipio può dunque continuare la strada intrapresa, ossia una politica finanziaria mirata all’incremento del grado di autofinanziamento degli investimenti e alla riduzione dell’indebitamento. Saranno, al contempo, garantiti il controllo sull’equilibrio della gestione corrente – fattore determinante per raggiungere l’auspicata solidità di bilancio –, la qualità dei servizi e la messa in cantiere dei necessari investimenti, la maggior parte dei quali, ha specificato Foletti, confluiranno nei cantieri scolastici e soprattutto nel Polo sportivo e degli eventi di Cornaredo. Nel frattempo, la Città ha assunto una ventina di dipendenti per far fronte alle future sfide e di riflesso le spese per il personale aumentano di 4,5 milioni, di cui 3,3 milioni per la massa salariale.

La Riforma fiscale costerà 20 milioni

La seconda fase della Riforma fiscale per le imprese (persone giuridiche), prevista per il 2025, potrebbe rendere difficoltoso il mantenimento dei buoni risultati di gestione corrente. Si prevede infatti un ‘costo fiscale’ di 20 milioni fra 6 anni. Un mantenimento che tuttavia resta essenziale per garantire sia la sostenibilità di un buon livello di investimenti, che si aggira sui 60 milioni all’anno, sia la capacità di erogare servizi di qualità. Confortano invece il gettito fiscale che ha toccato quota 254 milioni (+1,8 milioni rispetto al preventivo 2019) e i 40 milioni in più provenienti da sopravvenienze fiscali e dovuti al netto miglioramento nell’evasione delle dichiarazioni delle imposte dopo la riorganizzazione. Tanto che il Municipio ha provveduto a mettere fieno in cascina approntando ammortamenti supplementari e destinando 5 milioni in vista dei futuri maggiori oneri relativi al contributo di livellamento. Soddisfa pure il fatto che il gettito delle persone fisiche sia in aumento di 6,4 milioni che controbilancia ‘l’erosione’ di 4 di quello delle persone giuridiche. E non ci sono nemmeno state le temute fughe di globalisti, anzi a livello complessivo, il gettito proveniente dagli ‘straricchi’ è aumentato.

Rispetto al preventivo 2019, si registra un incremento di 8 milioni di franchi per i contributi, di cui 2,7 milioni per quelli destinati ai fondi centrali, 1,25 milioni per il contributo di livellamento e 2,2 milioni per contributi legati agli Spitex.