Luganese

Caso Brocchi, in quella classe 'stress acuto e durevole'

Nel processo all'ex docente di Montagnola ampio spazio alla perizia. La difesa: 'Va annullata'. L'accusatore privato: 'Credibilità del maestro minata'

1 ottobre 2019
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Il lancio di oggetti può compromettere l’equilibrio psichico di un bambino? «Può sicuramente destabilizzarlo». Una classe ‘vivace’ può giustificare metodi come quelli utilizzati dall’ex maestro? «L’articolo 2 della Legge cantonale sulla scuola richiede pace e valori democratici». Quale la percezione avuta dalle bambine legate? «Pur variando da individuo a individuo, il pericolo di incolumità può ad ogni modo produrre uno stress acuto». La perizia intorno alla quale si è focalizzata oggi l’intera giornata del processo in Pretura penale a Bellinzona a carico dell’insegnante di Montagnola ed ex sindaco Mauro Brocchi, accusato di violazione del dovere d’assistenza o educazione, lo ha detto chiaro: quei gesti, quei comportamenti, quelle parole hanno esposto i giovanissimi alunni di terza elementare al pericolo di un sano sviluppo psichico.
Claudio Della Santa, coaudiuvato nello studio dai colleghi Luca Sciaroni e Veronica Simona, nel deporre in aula davanti al giudice Siro Quadri, ha spiegato come la perizia abbia riscontrato, negli atteggiamenti in classe dell’ex insegnante, «un clima di imprevedibilità e di mancanza di rituali tali da sfociare negli alunni in stress». Comportamenti non idonei e dunque negativi «non solo quando subiti ma anche in quanto visti». Traumi, come indicato dal perito, che sono effetti «di pratiche che oggi la società considera non più normali e che in un contesto simile (la scuola) non sono più accettabili». Un clima peraltro «durevole [sette settimane, fra il settembre e il 23 ottobre 2014, ndr] e contraddistinto da una serie di elementi fragilizzanti».
Non di questo avviso il legale della difesa, Yasar Ravi, che ha chiesto prima l’annullamento della perizia e la ricusa formale di chi l’ha sottoscritta e poi il proscioglimento del suo assistito. «Una credibilità, quella di Brocchi – che diversamente l’avvocato dell’accusatore privato, Isabel Schweri, ricordando il precedente amministrativo di qualche anno prima – ha definito minata. Lei ha scelto una professione fra le più importanti in quanto formatore di persone sicure – si è rivolta nella sua requisitoria all'ex docente – invece ha generato disagio, denigrazione, imbarazzo, frustrazione. Un atteggiamento gravissimo in quanto le scuse non sono mai arrivate a tutta la classe».
Ora è tempo di camera di consiglio, la sentenza, come indicato dal giudice Siro Quadri, sarà comunicata il 14 ottobre.