Dopo 11 anni di inchiesta, il trader comasco Roberto Rivera è stato assolto da ogni accusa con un decreto di abbandono
È passato alla storia come il caso più lento della giustizia ticinese il crac milionario della AstonBank di Lugano. L'inchiesta che sul trader comasco Roberto Rivera si è conclusa con un nulla di fatto. Come riposta 'Il Caffè' nella sua edizione odierna, Rivera è stato assolto da ogni accusa con un decreto di abbandono. Tutto ma proprio tutto cancellato. Oltre alla restituzione degli 8 milioni sotto sequestro.
Sulle spalle di Roberto Rivera gravavano reati pesanti riconducibili al crac (ma non solo) della AstonBank di Lugano. Su questa banca – fallita creando un buco di una ventina di milioni – si appoggiava un fondo di Rivera. Il trader, considerato un "genio della finanza", il 23 dicembre del 2008 si vide sequestrare poco più di tre milioni di franchi. E venne accusato di tutto e di più. Dall’amministrazione infedele alla falsità in documenti, dalla bancarotta fraudolenta alla frode per arrivare al riciclaggio aggravato.
Da allora le fasi dell'inchiesta si sono attorcigliate e le carte dell'inchiesta sono passate da un procuratore e da un tribunale all'altro. Fino all'ultimo capitolo, ovvero il decreto di abbandono.