Il 41enne ha svaligiato diverse abitazioni utilizzando una dozzina di identità diverse per entrare in Ticino. Lungo cv di furti in Svizzera, Italia e Belgio
Gioielli, orologi, vestiti di marca e altri accessori. Si è introdotto in sette abitazioni – nel Luganese, Bellinzonese e Locarnese – per rubare svariati oggetti preziosi, il 41enne albanese accusato di furto aggravato e diversi altri reati correlati, giudicato oggi alle Assise criminali di Lugano. E sebbene non tutti i colpi siano andati a segno, il maltolto avrebbe un valore complessivo di quasi 20’000 franchi, mentre sarebbero più di 5’000 quelli causati dai danni compiuti per introdursi nelle case scelte: danneggiate finestre, porte, maniglie, serrature.
L’imputato ammette i fatti dei quali è accusato, avvenuti nel secondo semestre del 2018. Crimini compiuti utilizzando una dozzina di identità false, per eludere il divieto d’entrata che gli pendeva sul capo. L’uomo infatti, pur essendo residente nel proprio Paese d’origine, è già stato condannato due volte per gli stessi reati: nel 2013 a 27 mesi nel canton Zurigo e nel 2015 a 3 anni e 8 mesi in Ticino. E sono addirittura 19 le sentenze in Italia, mentre 2 le condanne in Belgio. «Non solo non è stato molto furbo – ha detto in aula il presidente della Corte Marco Villa –, ma ha più volte avuto possibilità di cambiare vita e non l’ha fatto». L’ultima volta, a dicembre, è stato fermato in dogana: era alla guida, con un complice, di un’auto colma di refurtiva.
Il 41enne è difeso dall’avvocato Riccardo Rondi, mentre la pubblica accusa è affidata al procuratore pubblico Zaccaria Akbas.