I soldi della vendita di due immobili lasciati in eredità da Carlo Franchini sarebbero dovuti servire per mettere in sesto il disastrato bilancio comunale
Nessuno vuole i 'gioielli di famiglia' che il Comune di Campione d'Italia ha deciso di mettere in vendita nella speranza di recuperare risorse per mettere in sesto il disastrato bilancio comunale, in dissesto finanziario. Nei giorni scorsi non c'è stata la gara d'asta per la vendita di un fabbricato di viale Marco Da Campione, in riva al Ceresio, e di una villa a Bordighiera.
Due immobili che erano stati lasciati in eredità da Carlo Franchini, ex sindaco dell'enclave negli anni ottanta. Il fabbricato di Campione era stato messo in vendita per 1,69 milioni di franchi, la villa di Bordighiera è valutata 780 mila euro. Il fatto che nessuno si sia fatto vivo non rappresenta una sorpresa. Era prevedibile. Chi potrebbe essere interessato sta alla finestra, in attesa di una seconda asta o una trattativa privata che consentono di ottenere uno sconto del 20 per cento.
Lo conferma il fatto che per la villa di Bordighiera da una immobiliare del luogo è già giunta una offerta di 530 mila euro. Inferiore rispetto alla valutazione scontata del 20%. ''Una offerta che prenderò in considerazione nei prossimi giorni'' afferma il commissario prefettizio: ''Dovremo comunque vendere in modo oculato. Le necessità di cassa non debbono indurci a accettare qualsiasi offerta. E questo vale per tutto il patrimonio che potrebbe essere venduto''.
Si sente dire che per alcuni beni comunali ci sarebbe un diffuso interesse, incominciando dall'ampia zona che va dal lido alle fornaci, valutata 14 milioni di franchi. ''Confermo l'interesse, ma prima ancora di preparare il bando per l'asta, è necessaria una ricognizione per accertare i confini dell'area in discussione - osserva l'ex prefetto di Varese -. Non è chiaro il comparto è interamente di proprietà del Comune o se ci sono spazi che appartengono al demanio''. Ma non ci sono mappe catastali? Le starebbero cercando in quanto pare che non si trovano.
Fra i gioielli di famiglia che il Comune intende alienare c'è Villa Mimosa, più volte messa all'asta. E sessantadue appartamenti, le sedi del centro di aggregazione giovanile, dell'associazione ex carabinieri e dell'azienda promozione turistica che è stata sciolta del commissario Giorgio Zanzi.