L'assemblea comunale del villaggio malcantonese ha bocciato per la seconda volta la proposta del Municipio. Ora il Cantone potrebbe imporla
«Sarebbe stato un gesto di responsabilità». Riproporre l’aumento del moltiplicatore d’imposta al 110 per cento non ha fatto felice la sindaca di Astano Brigitte Cella: «Però, non c’è un’altra soluzione. Ci sarebbe l’aggregazione ma i nostri Comuni confinanti dovrebbero essere disposti a concretizzarla…».
Che l’Assemblea comunale non volesse accettare non sorprende. Andrea Genola, primo firmatario della lettera aperta firmata da 51 cittadini inviata Dipartimento del territorio (cfr. ‘laRegione’ del 22 marzo): «Già nella seduta di gennaio era stato chiesto al Municipio di “spulciare” spese e mantenere solo quelle indispensabili. Poco prima della seduta ci è stata prenotata una scheda con possibili risparmi di 95mila franchi ma non abbiamo avuto il tempo per esaminarla».
Per cui, la proposta è stata respinta come nella seduta del 7 gennaio scorso assieme al preventivo 2019. Il moltiplicatore d’imposta aritmetico per far quadrare i conti dovrebbe essere fissato al 143%. La sindaca ritiene che a breve tempo non si possa introdurre un regolamento sui posteggi né sia verosimile l’interesse del Cantone a comprare il laghetto. Nel frattempo, il Dipartimento delle istituzioni ha risposto alla lettera aperta. Nella risposta, il Cantone ricorda che la misura proposta dal Municipio (il moltiplicatore al 110%) è, da un lato, l’applicazione di una norma di legge, dall’altro sottolinea che occorrono interventi per assicurare maggiore entrate alle casse comunali e ridurre i costi. Tuttavia, ora, dovrebbero aggiungersi all’incremento del moltiplicatore che, tecnicamente, dovrebbe essere ben superiore al 110%.
Questo alla luce del capitale proprio negativo del Comune (frutto di anni di deficit d’esercizio) che ha fatto scattare il meccanismo di legge. Ora, il Consiglio di Stato ha facoltà di imporlo come recita l’art 14 sulla gestione finanziaria dei Comuni. Il moltiplicatore al 110% non basta per risanare le finanze comunali a breve, rappresenta però una decisione responsabile anche nei confronti degli enti locali confinanti scrive il Cantone. Sì perché i problemi di Astano sono strutturali e la soluzione passa attraverso un’aggregazione o l’insediamento di un contribuente molto ricco tanto da poter risanare i conti. Il Cantone non entra in merito alla proposta di vendita del laghetto: non risolverebbe i problemi. Per legge, era possibile votare il 105 o il 115%, in alternativa al 110.