Un gruppo di cittadini scrive a Norman Gobbi per chiedere un aiuto che permetta al Comune di uscire dalla difficile situazione finanziaria in cui versa.
Dopo le Isole di Brissago, al Cantone pure il laghetto di Astano? La proposta, per provocatoria che possa sembrare, arriva da un gruppo di cittadini del Comune. Andrea Genola (primo firmatario) e diversi altri membri dell'Assemblea comunale di Astano hanno infatti scritto una lettera aperta al direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi sulla questione del moltiplicatore comunale. Lunedì prossimo, il Municipio chiederà infatti nuovamente ai suoi cittadini di accettare un moltiplicatore del 110%, motivandolo con l’assunzione di responsabilità per il dissesto finanziario comunale per cause strutturali e non di gestione. A detta dei firmatari, l’ennesima proposta del Municipio di portare il moltiplicatore al 110% non rappresenta assolutamente un’assunzione di responsabilità: «la vera assunzione di responsabilità sta nella ricerca di soluzioni concrete, di cui però non c'è nemmeno l’ombra». Con una pressione fiscale alle stelle, il borgo risulta meno attrattivo. Di conseguenza non arriveranno in paese nuovi validi contribuenti e così si peggiorerà ulteriormente la situazione. «Inoltre – si legge nella lettera – anche la matematica ci dice che il 110% proprio per i motivi strutturali riconosciuti non risolverebbe assolutamente nulla». Le soluzioni proposte sono ad esempio quella di procedere con un minuzioso esame di tutte le spese del Comune, riducendole esclusivamente all’indispensabile. Inoltre vi è la possibilità di dotarsi di un regolamento comunale sui posteggi pubblici, che porterebbe ulteriori introiti nelle casse senza penalizzare i cittadini e il turismo, ma semplicemente facendo pagare un servizio a chi ne usufruisce. Ma c'è un'atra soluzione ipotizzabile a detta deinfirmatari: Astano è proprietario del laghetto che se ceduto a determinate condizioni al Cantone, potrebbe «con investimenti attualmente impensabili per il comune» ritornare attrattivo come un tempo a beneficio di Astano, dell’intero Malcantone e dunque di tutto il Ticino.
Non essere un peso in vista delle fusioni intercomunali. «In futuro Astano non potrà essere escluso dalle aggregazioni, ma imporre agli altri comuni di accollarsi Astano con un moltiplicatore superiore al 100% e i conti comunque in rosso sarà impresa ardua e scomoda», osservano i firmatari. Meglio quindi sostenere la popolazione di Astano perché questa situazione non si avveri, «ad esempio al pensionamento (dietro l’angolo) del segretario comunale, invece della sostituzione si potrebbe passare ad un’amministrazione congiunta interessante anche per i comuni limitrofi che abbasserebbe gran parte delle attuali spese comunali». In conclusione gli scriventi ritengono che ci siano diverse piste da percorrere per salvare il paese dal grave problema finanziario in cui versa, «tutte migliori al superamento di quella soglia del 100%, che nulla ha a che vedere con solidarietà, progettualità, sostegno e promozione delle zone discoste e già fortemente penalizzate del Ticino». Auspicando un cenno di apertura e disponibilità al dialogo i firmatari chiedono a Gobbi una risposta in tempi brevi.