Dopo la fumata nera del 10 febbraio, Graziana Rigamonti Villa, Giuseppe Arigoni e Tommaso Pedrazzini tornano a sfidarsi e spiegano perché meritano il voto
Tutti al ballottaggio. Domenica 10 marzo, dopo l’infruttuoso primo turno svoltosi lo scorso 10 febbraio dove nessuno aveva raggiunto la maggioranza assoluta, i tre candidati in gara tornano a sfidarsi per l’elezione a giudice di pace del Circolo di Vezia. La prima manche si era conclusa con la seguente classifica: al primo posto, Tommaso Pedrazzini, in quota Ppd, aveva totalizzato 1’674 voti; seguito da Giuseppe Arrigoni, Plr, secondo con 1’504 voti; terza, per la lista Indipendenti, Graziana Rigamonti Villa, che aveva ottenuto 1’193 voti. Ai tre candidati in corsa abbiamo posto una sola domanda: perché dovrebbero essere votati? Virtù, peculiarità, esperienze. Ecco come hanno risposto.
Tommaso Pedrazzini: «Per due motivi. Il primo è legato alla mia formazione ed esperienza professionale in ambito giuridico. Ho studiato diritto all’Università di Losanna e sono giurista. Il Giudice di pace è un magistrato che deve conoscere e destreggiarsi tra molte e complicate leggi, ciò suppone un’adeguata formazione giuridica. Inoltre la mia capacità di sapere ascoltare e ponderare le differenti visioni mi permetterà di conciliare e risolvere, in modo pacifico, le problematiche tra le persone rispettando i diritti di ognuno. Il secondo motivo è legato alla mia età. Ho 34 anni, tanto entusiasmo e passione da dedicare a questa carica. Infine in caso di elezione, potrò portare a termine il mandato, che ha una durata di dieci anni».
Perché dovrebbero votarmi? Giuseppe Arrigoni risponde così: «Mi sono candidato a questa importante carica di Giudice di pace innanzitutto perché mi piace la mediazione. Nel corso degli anni quale economista, fiduciario immobiliare, docente di diritto contrattuale e presidente di Svit Ticino ho sviluppato una vasta esperienza di vita nonché una capacità di mediazione che vorrei mettere a disposizione del cittadino. Inoltre da quasi un decennio svolgo il ruolo di mediatore presso l’ufficio di conciliazione di Massagno dove settimanalmente cerchiamo di trovare delle soluzioni basate sì sulla legge e sulle procedure vigenti, ma soprattutto sul buon senso a favore delle parti coinvolte. La mia esperienza di vita, non solo professionale, unita a quella di mediatore sono presupposti indispensabili per ricoprire tale ruolo che, se eletto, assicurerò di svolgere con serietà e rispetto».
Alla domanda, Graziana Rigamonti Villa, risponde così: «Perché sono la più competente per ricoprire tale carica. Non necessito di ulteriore formazione o aiuto di terzi, grazie all’esperienza acquisita all’interno della Divisione della giustizia, in particolare quale funzionario in luogo e vece del pretore (giudice civile) nel dirigere udienze, applicare le leggi, emanare decisioni. Oltre che avvocato, quale mediatrice mi piace mettere in pratica i metodi di gestione conflittuale per risolvere le dispute delle parti in causa, conciliandole nel migliore dei modi possibile. Oramai sessantenne, dopo aver sempre lavorato nell’ambito del diritto, mi preparo per la pensione anticipata, mettendo a disposizione l’enorme esperienza acquisita. Del resto, non si dovrebbe votare un candidato solo in funzione dell’appartenenza politica. Scegliere il proprio Giudice di pace non dovrebbe ridursi a votare un partito o l’altro, bensì la persona…».