Nei due circoli di Lugano Ovest e Lugano Est quattro candidati in corsa il prossimo 10 febbraio
E sfida sia. Il 10 febbraio nella city per l’elezione del giudice di pace del circolo di giudicatura tra i più grandi del Cantone, quello di Lugano Ovest, si contendono l’importante carica: Roberto Martinotti, area socialista e Flavio Budel, Lega dei ticinesi. Questo, dopo che l’attuale giudice di pace, Giovanni Gherra, non richiederà più un nuovo mandato. Abbiamo dato voce ai due sfidanti, sollecitandoli sull’incarico che si dicono pronti ad assumere e che avrà durata decennale (2019-2029) e pertanto di grande rilevanza. Di liti, dispute, contenziosi al di sotto di una certa soglia di gravità è costituita la materia di cui devono trattare i giudici di pace. Quali ‘carte’ occorre possedere per saper trovare soluzioni a un tempo valide e capaci di restituire una equa giustizia? Roberto Martinotti, di area socialista ma che corre senza colori politici, 60 anni, educatore e fra l’altro assessore giurato di tribunale penale, offre il suo profilo: «Perché dovrebbero votarmi? Perché ho sviluppato – in quasi quarant’anni di lavoro presso istituzioni sociali e attraverso il mio credo di integrazione e il mio vissuto come operatore sociale – una capacità di mediazione tale che mi piacerebbe mettere a disposizione del cittadino che solitamente si rivolge a un giudice di pace per dipanare delle problematiche abbastanza peculiari: legate cioè al disagio tra vicini, tra liti e contenziosi. Credo tuttavia che il primo ruolo del giudice di pace dovrebbe essere quello della mediazione e della ricerca di un consenso, di una via bonale, per la risoluzione delle problematiche». E qual è la sua visione della carica di giudice di pace? «Ovviamente ci sono delle regole, delle norme, delle leggi di applicazione che vanno fatte rispettare. Secondo me il ruolo del giudice di pace è anche quello che deve cercare di far ragionare le due parti. Ovviamente, come accade anche nella pedagogia che io applico, alla fine qualcuno deve decidere. Però sarebbe più utile se si arrivasse a qualcosa di concordato fra le parti». Per la Lega dei ticinesi corre alla carica di giudice di pace del Circolo di Lugano Ovest, Flavio Budel, 55 anni, giurista, il quale ritiene di avere valide carte per svolgere il giudice di pace. «Il mettersi a disposizione per la cittadinanza, per la comunità: è questo il primo motivo che mi spinge a candidarmi. Per la carica di giudice di pace le competenze in ambito giuridico sono sicuramente una componente fondamentale. Soprattutto per il Circolo Lugano Ovest, che conta 10 quartieri per un totale di circa 32mila abitanti e altrettante aziende e commerci. Quindi il tasso di intensità delle richieste di risolvere contenziosi sono tante e destinate ad aumentare. Dal 1° giugno entrerà in carica il nuovo giudice di pace e sarà importante possedere da subito le competenze giuridiche, per ascoltare le parti e cercare di risolvere il contenzioso e al contempo per evitare che queste cause vadano poi ad appesantire la macchina della giustizia, approdando in Appello». Prosegue Budel: «L’aspetto fondamentale del giudice di pace è che si tratta dell’unico magistrato in Ticino eletto dal popolo, tutti gli altri magistrati sono infatti eletti dal Gran Consiglio e quindi il suo primo ruolo è quello di essere vicino al popolo, vicino alla gente e quindi comprenderne le difficoltà, sempre restando nel contesto della legge: per quanto il giudice possa mediare e ascoltare, è sempre vincolato da quello che stabilisce la legge e il codice di procedura civile».
E per i giudici supplenti è contesa in rosa per il Circolo Lugano Est
E sempre il 10 febbraio si vota anche per il supplente giudice di pace del Circolo di Lugano Est, mentre per il giudice titolare la votazione è tacita con, quale candidato unico, Giuseppe Cassina. La contesa è al femminile: due le candidate in gara per la carica di sostitute giudice di pace. Isabella Steiger, 52 anni, formazione in comunicazione visiva e mediazione artistica indica, come fondamentale approccio qualora venisse eletta «soprattutto la mediazione. Non ho una formazione giuridica. Gli aspetti giuridici non li conosco (ndr un corso sarà impartito per i neogiudici qualche mese prima dell’entrata in carica a opera del Dipartimento delle istituzioni)». E come intende, dal suo punto di vista, il ruolo di giudice di pace supplente? «Secondo me l’aspetto più significativo è quello dell’ascolto attivo». Dal canto suo, la candidata per la Lega dei ticinesi, Janine Bianchetti, 48 anni, da vent’anni attiva nell’amministrazione di uno studio legale, e con esperienze in diverse ditte internazionali, sostiene: «Ritengo di avere capacità di mediazione. Ho tre figli e occorre saper mediare e trovare delle soluzioni bonali. Sono una persona che ha sempre dato molta importanza alla giustizia». E qualora dovesse essere eletta, come ritiene di calarsi nel ruolo? «Il giudice deve ovviamente ascoltare le due parti ed essere imparziale e poi quindi decidere». Janine Bianchetti si era già candidata dieci anni fa per questo stesso Circolo di Lugano Est ma per la carica di giudice di pace, carica per la quale era stato eletto Giuseppe Cassina, che sollecita un nuovo mandato e la cui votazione è tacita dal momento che non si sono presentati sfidanti. «Mi fa piacere che il partito mi abbia chiesto nuovamente di candidarmi: si tratta del primo gradino dell’autorità giudiziaria in Ticino. E se si può togliere anche un po’ di lavoro alle Preture e far risparmiare un po’ di soldi al contribuente ben venga».