Il Consiglio comunale sconfessa Municipio, Cantone e Ffs. Città davanti alla missione impossibile di trovare un compromesso per realizzare un autosilo in stazione.
Dovrà essere di 400 stalli il futuro autosilo che sorgerà al posto del posteggio ex Pestalozzi a Besso. Così ha deciso ieri sera la maggioranza del Consiglio comunale di Lugano (32 i voti favorevoli) che ha incrementato il numero di parcheggi (225 pubblici, 25 privati) previsti dal Municipio, dal Dipartimento del territorio, dalle Ffs e dal rapporto di minoranza della Gestione firmato dai membri Ps. L’incremento di stalli, se mai ci sarà, sarà a carico della Città. Il messaggio approvato riguarda il progetto definitivo della prima fase delle opere di viabilità del nodo intermodale Ffs di Lugano nell’ambito della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese (Ptl) e del Programma di agglomerato del Luganese (Pal1). La capogruppo Ps e relatrice di minoranza Simona Buri e Nicola Schönenberger (Verdi) hanno avvertito: se passasse la posizione della maggioranza, i costi a carico della Città aumenterebbero di 18 milioni di franchi. Non solo. La contraddizione con l’obiettivo fissato dal Municipio per il 2030 di giungere al 30% di ripartizione modale sul trasporto pubblico (oggi siamo al 8%) è lampante. Andrea Sanvido e Lukas Bernasconi (Lega) hanno invece messo in evidenza che il messaggio avrebbe dovuto essere trattato assieme alla Gestione del Gran Consiglio. Peter Rossi e Ugo Cancelli (Plr) hanno paventato la penalizzazione del quartiere e dei commerci del centro città in caso di soli 250 parcheggi. Raide Bassi (Udc) ha aggiunto che non si può limitare così tanto la mobilità privata. Il capogruppo Ppd Michel Tricarico ha posto l’accento che con AlpTransit i passeggeri aumenteranno ma occorrono altri approfondimenti per definire il numero di posteggi e manca ancora il Pr dell’area. Come Raoul Ghisletta (Ps), Tricarico ha messo pure in dubbio la legalità dell’emendamento proposto dalla maggioranza della Gestione. Ferruccio Unternaerer (Plr) ricorda che ciò che è ai voti oggi è un aggiornamento di quanto già approvato: pur rispettando i tecnici, ha stigmatizzato il fatto che sono passati 11 anni e l’abbattimento di parcheggi è del 60 per cento. Occorre concordare le decisioni, ha ribattuto la municipale Cristina Zanini Barzaghi che ha riconosciuto il ritardo di sei mesi nella presentazione del messaggio: «Ma la proposta di emendamento creerà grosse difficoltà di pianificazione dei parcheggi con partner come Cantone e Ffs. Il rischio è di bloccare il tutto e ritarderà la pianificazione di tutto il comparto. Il Consiglio di Stato non è un consesso di talebani rosso-verdi». Il municipale Michele Foletti, membro della commissione regionale dei trasporti, ha ricordato che «Lugano è il fanalino di coda nei trasporti pubblici rispetto agli altri centri urbani svizzeri», mentre il sindaco Marco Borradori si è scusato per il ritardo ma l’incremento del trasporto pubblico sarà inevitabile. Angelo Jelmini, titolare del Dicastero sviluppo territoriale, ha detto che il numero di posteggi potrà essere definito nell’ambito del Pr ma i margini di manovra per la trattativa con Cantone e Ffs sono minimi.