Luganese

Campione, un emendamento per salvare il casinò

L'atto è stato presentato da tre senatori leghisti e dovrà diventar legge entro fine anno. Prevede un nuovo soggetto giuridico per la gestione della struttura

Ti-Press
11 novembre 2018
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È un emendamento che, presentato in commissione Finanze del Senato, per la prima volta in modo ufficiale, si pone l'obiettivo di riaprire il casinò di Campione d'Italia. Un atto formale sicuramente positivo che fa seguito all'impegno del Governo di affrontare la difficilissima situazione in cui si trova l'enclave. L'emendamento, che in sede di commissione Finanze dovrà essere approvato entro il 22 novembre, dal Parlamento dovrà essere trasformato in legge entro il 22 dicembre. Per entrambe le scadenze l'approvazione viene data per scontata, anche da parte della minoranza, incominciando dal Pd.

Un'apertura ai privati

"Entro 30 giorni dalla data di conversione del presente decreto-legge, è nominato con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del Ministro dell'Interno (con l'ok dei Ministri dell'Economia-Finanze e dello Sviluppo economico e del lavoro), un Commissario straordinario” il cui compito sarà innanzitutto quello di individuare “un nuovo soggetto giuridico per la gestione della casa da gioco di Campione d'Italia”. Tutto sembra orientato verso la Regione Lombardia. Nell'emendamento leghista viene inoltre detto che ''il commissario, al fine di superare la crisi socio-occupazionale del territorio, opera anche in raccordo con gli enti locali e territoriali della regione Lombardia, nonché con operatori economici”. Ciò significa una possibile apertura ai privati. Una novità non di poco conto. Al Commissario il compito di predisporre, entro 45 giorni, un piano degli interventi da realizzare. Un aspetto – quello delle scadenze – che contrasta con la speranza dei campionesi di riappropriarsi il più presto possibile la loro Azienda (il Casinò).