Luganese

Campione, casinò fra pubblico e privato

La drammatica situazione dell'enclave si scontra con le aspettative dei residenti e le contraddizioni della politica romana

((Ti-Press))
13 febbraio 2019
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Il freddo negli edifici comunali fa a pugni con gli oltre 40 milioni di euro che a causa della chiusura del Casinò dall'enclave hanno preso la strada verso Lugano e Mendrisio e non rappresenta la causa bensì l'effetto, così come la devastante situazione in cui si trovano i campionesi. E la causa non può essere ricercata in uno tsunami. In riva al Ceresio c'è stato un terremoto, ma non si è trattato del movimento della terra, ma il crac del ‘sistema Campione’, che si è lasciato alle spalle debiti per quasi 200 milioni di euro. Il drammatico presente, che si manifesta anche con la mancanza di gasolio da riscaldamento, in quanto il commissario prefettizio Giorgio Zanzi non è in grado di pagare il fornitore, che legittimamente chiede di essere pagato. Ma l'attenzione non può limitarsi sul freddo (peraltro rientrato) negli edifici comunali, scuole in primis, ma deve essere estesa sulla nebbia che è calata sul Casinò. Anche perché non c'è futuro senza la riapertura della casa da gioco.Bene le misure fiscali a favore dei contribuenti campionesi, compresi gli studi professionali e le imprese, invogliate ad aprire le attività in riva al Ceresio, bene anche la proposta di riconoscere Campione d'Italia, quale ''zona economica speciale''. Ma quali benefici fiscali per l'imponibile dei lavoratori se, senza la casa da gioco, nell'enclave sarà ridotto all'osso? Ecco, quindi, che l'attenzione si concentra sulle intenzioni dei palazzi romani della politica sula riapertura del Casinò. L'intervista del sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia, leghista lombardo, braccio destro del vice premier Salvini, al quotidiano economico milanese Sole 24 Ore, invece di diradare la nebbia sembra averla resa più impenetrabile. A Campione d'Italia si attende la nomina del Commissario straordinario, come previsto nella Legge di bilancio 2019: un emendamento, modificato rispetto a quello contenuto nel Decreto fiscale approvato lo scorso 18 dicembre. Emendamento ispirato da Garavaglia e che ora lo stesso sottosegretario sembra sconfessare. Nella Legge di bilancio si parla di società di gestione senza privati. ''Credo che l'ipotesi migliore, per rilanciare il casinò, sia quella di guardare a realtà private che già sappiano far funzionare queste cose. Immaginare un ruolo degli investitori privati è ragionevole, si farà una gara e verrà scelto il soggetto migliore, italiano o straniero che sia. E il nuovo modello pubblico-privato allo studio per Campione d'Italia potrà essere da apripista''. Lo studio del nuovo modello è il motivo per cui la nomina del commissario straordinario non è stata ancora ufficializzata? Può essere e spiegherebbe la nebbia fitta calata su Campione d'Italia, dove non manca solo il gasolio, ma anche i generi alimentari, ma non basta a rassicurare i campionesi che legittimamente chiedono chiarezza, trasparenza e indicazioni certe,  quanto lo stallo non fa che aumentare la preoccupazione.