Luganese

Il Lac: 'No a incontro con Finzi Pasca, a queste condizioni'

Dura presa di posizione del Consiglio direttivo dell'ente autonomo: 'L'impressione è che la Compagnia voglia far ricadere la colpa sul Lac'

Ti-Press
9 ottobre 2018
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"L'impressione finale è che la Compagnia abbia già deciso di allontanarsi da Lugano ma, con il lancio di tali polemiche, voglia farne ricadere la colpa sul LAC e sulla sua Direzione”.

Era attesa ed è arrivata, la replica – dura nei toni – del Consiglio direttivo dell'ento autonomo Lac alle dichiarazioni rilasciate in esclusiva sul 'Corriere del Ticino' da Daniele Finzi Pasca. Il polo culturale constata che l'invito rivolto all'artista ticinese “a smussare i toni non è stato raccolto dal regista e, nuovamente, nel corso di una conferenza stampa dedicata alla presentazione di uno spettacolo, si è colta l'occasione per riavviare con toni polemici quello che i media percepiscono come uno scontro, ma che in realtà è un attacco unilaterale da parte sua nei confronti del Lac”.

L'ente sottolinea come negli ultimi mesi il Muncipio abbia incontrato entrambe le parti della disputa (che non legge come tale). "Durante questi incontri Daniele Finzi Pasca ha spiegato le sue richieste, la direzione del Lac le modalità di funzionamento del centro culturale, sottolineando l'impossibilità di concretizzare quanto da lui formulato per questioni organizzative, logistiche e finanziarie. Ora vi è la richiesta di un nuovo incontro senza l'enunciazione di un modello concreto di 'cambiamento delle regole' (utilizzando una perifrasi di Daniele Finzi Pasca). Senza questa premessa il Consiglio direttivo del Lac ritiene che a questo stadio un nuovo incontro non serva. Sulla base di considerazioni meno generiche il Consiglio direttivo del Lac sentirà volentieri la Compagnia per un confronto sul tema”.

Il Consiglio si dice disturbato anche dall'atteggiamento di Finzi Pasca che "minaccia il Lac e la Città di Lugano di abbandonarli se non sarà dato seguito alle sue richieste. Così facendo tiene in scacco l'esecutivo luganese e continua ad esercitare pressioni sull'opinione pubblica. Tale modo di procedere è inaccettabile da parte di un professionista come lui, ancora più quando egli sa perfettamente che è legato a Lugano fino al 2020 da un preciso mandato di prestazione per il quale percepisce 625'000 franchi all'anno (assieme a Cantone e Pro Helvetia) e altri 500'000 franchi all'anno in prestazioni indirette da parte del Lac. Se la Compagnia non intende onorare gli accordi presi lo dica subito”.

In particolare, le richieste della Compagnia di utilizzare la sala teatro “24 ore su 24 sono inconciliabili con le stagioni artistiche e produrrebbero costi esorbitanti che andrebbero interamente a carico dell'ente pubblico. All'inizio si parlava di uffici di rappresentanza, poi di spazi prove, solo ora si afferma che si vuole 'la chiave' del Lac. Un crescendo di richieste che lascia attoniti e getta supplementare discussione nella discussione.”

Il comunicato termina, sottolineando come il Consiglio direttivo abbia scritto al Municipio per esporre i termini dell'accordo che regolano i rapporti tra ente e compagnia, nonché “la situazione logistica degli spazi che rendono improponibile accogliere le richieste della Compagnia stessa”.