Luganese

Rissa al Maghetti, tre anni e mezzo di carcere

La condanna inflitta dal giudice Pagnamenta al 25enne albanese per lo scontro fra bande dello scorso 21 ottobre. Un suo pugno sferrato a un rivale scatenò il parapiglia

27 agosto 2018
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Tre anni e mezzo di carcere - due mesi in più di quanto ha chiesto l'accusa - e 10 anni di espulsione dalla Svizzera. Questa la sentenza inflitta dalla Corte delle assise criminali di Lugano nei confronti del 25enne albanese in aula per la rissa tra due bande al Quartiere Maghetti avvenuta lo scorso 21 ottobre. 'E' stato il suo violento pugno sferrato a un componente del gruppo rivale ad aver scatenato la rissa' - ha detto il giudice Amos Pagnamenta nel commento alla sentenza. Il presidente della Corte ha inoltre affermato che la rissa era un regolamento di conti, una vendetta'. L'episodio di violenza tra il gruppo di albanesi e un gruppo misto di svizzeri, cubani e sudamericani, è sfociato per rivendicare il ferimento di un cittadino serbo avvenuto una settimana prima. Il 25enne albanese - ha detto il giudice Pagnamenta - ha alzato l'asticella della violenza che poi si è mantenuta elevata ed è stato chiamato dai suoi amici per menare le mani, quando avrebbe potuto tenersi lontano. Sono girati coltelli, ferite solo  per un caso fortunato non letali. Persino una pisola è stata trovata dagli inquirenti. La Corte ha stigmatizzato la facilità nel delinquere del 25enne. Ridotto a un terzo - ma non per questo meno grave - il quantitativo di eroina spacciata determinato dalla Corte: 415 grammi e non 1,5 chili come ipotizzato dalla pubblica accusa. L'avvocato di difesa, Massimiliano Parli, valuterà un eventuale ricorso in Appello.

La richiesta dell'accusa

Quaranta mesi di carcere e espulsione dalla Svizzera per 10 anni. Questa la richiesta di pena formulata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri nei confronti del 25enne albanese. Per il magistrato l'uomo non solo è stato l'iniziatore della rissa al Quartiere Maghetti con il suo pugno sferrato ad un sudamericano dell'altra fazione ma è stato assoldato dagli albanesi per un regolamento di conti: rivendicare un cittadino serbo ferito la settimana prima in un'altra rissa. Coltelli, una pistola, diversi feriti da armi da taglio, 'se non c'è scappato il morto è solo per un caso' - ha detto il pp stigmatizzando gli ambienti della movida violenta che nulla hanno a che vedere con il divertimento. L'avvocato di difesa, Massimiliano Parli ha dal canto suo respinto l'idea che il 25enne sia l'iniziatore della rissa, evidenziando che prima del suo pugno c'erano stati degli spintonamenti e che egli non aveva nulla a che fare con l'episodio avvenuto giorni prima. Anche sul chilo e mezzo di eroina (l'imputato ha ammesso solo un traffico di una quarantina di grammi) il legale ha messo in evidenza le contraddizioni e le supposizioni emerse in sede d'inchiesta tra le persone interrogate sul traffico. Il legale ha chiesto una massiccia riduzione di pena, al massimo 24 mesi. Alle 16 la sentenza.

La ricostruzione in aula questa mattina

Con un suo primo ed unico pugno sferrato contro la fazione rivale sarebbe scoppiata la spaventosa rissa del 21 ottobre scorso al Quartiere Maghetti. Da stamane davanti alle Assise criminali di Lugano siede un 25enne albanese che viveva clandestinamente a Milano accusato di rissa e soprattutto di un traffico di 1,5 chili di eroina spacciati nel Luganese ma del quale contesta il quantitativo. L'uomo ammette invece di aver partecipato alla rissa ma evidenzia di non essere stato lui a iniziare: 'prima c'erano spintonamenti, poi è vero ho dato un pugno. Ero ubriaco. Poi ho ricevuto una bottigliata in testa e sono stato ferito con un coltello alla schiena e ai fianchi. Ero venuto per andare in discoteca al Blu Martini'. Il giudice Amos Pagnamenta ha chiesto all'imputato, 'ma perché è intervenuto?' 'Giravano insulti e temevo per i miei amici connazionali'. Il 25enne ha detto di aver sentito solo due giorni dopo la rissa che una settimana prima era degenerata una rissa conclusasi con il ferimento di un cittadino di origine serba. Sulla rissa l'imputato ha escluso un regolamento di conti. Il giudice ha ricordato che sulla rissa del Maghetti c'è un video, tratto dal sistema di video sorveglianza. Il processo prosegue con la ricostruzione del traffico di eroina.