Delusione per la mancata considerazione di tre opere auspicate sin dal 2011. ‘Chiamati quale portatore di interesse, ma rimasti inascoltati’
Parla di “grande delusione”’, l’Associazione per un Piano di Magadino a misura d‘uomo (Apm) in relazione alle sue aspettative riguardanti il PaLoc5, nel cui processo di elaborazione ha partecipato come portatore di interesse. La grande delusione nasce dalla constatazione di non essere sostanzialmente stata ascoltata in merito a tre opere: l'inserimento di una nuova fermata Tilo in zona Gerra Piano/Cugnasco e due passerelle ciclo-pedonali, una sul fiume Ticino in vicinanza del ponte ferroviario e una sul riale Riarena, “per così offrire dei percorsi sicuri e lontani dal traffico motorizzato agli utenti lenti”.
Si tratta di tre opere che l'Apm già aveva richiesto nel 2011. Ora, dunque, “è stata una grande delusione apprendere a voce e solo alla riunione conclusiva della fase di coinvolgimento dei portatori di interesse che le tre richieste non sono state prese in considerazione. Questo senza nessun coinvolgimento attivo nella fase di esame e di valutazione delle proposte inoltrate”. La motivazione generica esposta dal funzionario cantonale, prosegue, “è stata quella che la tecnica ferroviaria non avrebbe permesso di inserire una fermata in più delle attuali. Questa affermazione non è né comprensibile né condivisibile in considerazione del fatto che si tratta di una linea con stazione terminale a Locarno e già parzialmente a doppio binario. Inoltre, grazie ai brevi tempi di fermata di pochi minuti dei convogli Tilo, una fermata ferroviaria supplementare potrebbe essere inserita anche per un traffico con una corsa ogni 15 minuti”.
Va notato, aggiunge l'Apm, che le due passerelle sono incluse fra le opere da realizzare con il Parco del Piano di Magadino, ma i finanziamenti non sono ancora garantiti.
Insomma, l'associazione ribadisce la sua delusione “per come sono state valutate e gestite le proposte inoltrate nel contesto dell'intero processo di elaborazione del PaLoc 5. Quanto vissuto non è stato per niente un processo di coinvolgimento e di condivisione, come era stato inizialmente comunicato. Consideriamo quindi quanto vissuto un esercizio-alibi di coinvolgimento e sarà di conseguenza nostra attenzione valutare attentamente una futura partecipazione”. E ancora: “La valutazione globale di quanto contenuto nelle misure elaborate e adottate dal PaLoc 5, considerando che l'orizzonte dei progetti avrebbe dovuto essere il 2040, denota una mancanza di visione a lungo termine e i progetti elaborati mancano in generale di ambizione”.