laR+ Verzasca

La funivia che sale dal piano, accattivante ma non sostenibile

La mozione del Gruppo Verzasca 2020 divide i pareri. Municipio e commissione edilizia contrari, gestione favorevole. L’ultima parola spetta al legislativo

(Ti-Press)
16 dicembre 2024
|

Una funivia adibita al trasporto persone che da Tenero sale verso l’imbocco della Valle Verzasca in territorio di Lavertezzo? Dal punto di vista turistico sarebbe sicuramente un’attrattiva accattivante. Ma la sua realizzazione, per tutta una serie di motivi, non può essere sostenuta dal Comune.

È la conclusione alla quale giunge il Municipio di Verzasca nella sua risposta alla mozione, presentata dal Gruppo Verzasca 2020 un anno fa, in occasione della seduta di Consiglio comunale di fine anno, nella quale si chiedeva di studiare la fattibilità di una simile opera. Proposta, quella contenuta nell’atto parlamentare, che aveva fatto discutere in valle (ma non solo) non fosse altro che per la sua originalità. Respinta dalla Commissione edilizia e opere pubbliche (che vi ravvede difficoltà da superare anche a carattere extra comunale e concessioni, autorizzazioni e licenze non evidenti da ottenere), la mozione ha invece suscitato l’interesse della Gestione (anche se due commissari hanno firmato il rapporto con riserva), che l’ha ritenuta, pur riconoscendo l’esistenza di non poche criticità, degna di sostegno dal momento che consente una riflessione formale e strutturata con gli enti attivi in valle e fuori.

Occorre una visione d’insieme delle possibili problematiche

La realizzazione di un collegamento alternativo al traffico veicolare sulla strada che sale dal piano (problema sentito dagli abitanti, soffocati dal viavai di vetture, soprattutto nella bella stagione), secondo l’Esecutivo, “potrebbe sicuramente rappresentare un’attrazione turistica di grande impatto, tuttavia è importante considerare che la sua realizzazione comporta non solo problematiche legate ai costi e alla sua gestione economica (manutenzione), bensì anche di impatto sul territorio, sul paesaggio, sulle normative ambientali”.

Di che gambizzare l’idea già in partenza, dunque. Considerazioni, quelle dell’Amministrazione guidata dal sindaco Ivo Bordoli, seguita da una precisazione: da anni, gli enti locali vallerani (Comune, Associazione dei Comuni della Valle Verzasca e il Piano e altre istituzioni) stanno lavorando per cercare soluzioni concrete e facilmente percorribili per risolvere il problema del traffico. Diversi accorgimenti sono stati introdotti, altri sono allo studio. L’aggiunta di una eventuale teleferica all’attuale offerta dei trasporti pubblici (potenziata) arrischia, dunque, di generare doppioni e soprattutto costi difficilmente sostenibili aggiuntivi, a fronte di un’utilità che è ancora tutta da dimostrare, dal momento che permetterebbe di decongestionare il traffico solamente all’entrata della Verzasca e non in tutto il comprensorio interessato dal problema. Non da ultimo i turisti trasportati dalle cabine all’entrata della Valle dovrebbero poi proseguire i loro spostamenti con altri mezzi di trasporto, generando così ulteriore traffico.

Rischio di penalizzare altri investimenti a beneficio della popolazione

Sempre stando alla risposta dell’autorità municipale, il progetto portato avanti dal gruppo Verzasca 2020 non andrebbe a favorire il rilancio socioeconomico e demografico della Valle, bensì, al contrario, visto il considerevole credito occorrente, finirebbe col sottrarre risorse ad altre iniziative locali, come lo sviluppo di infrastrutture sportive (il Centro polisportivo di Sonogno di cui si parla da anni, ad esempio), che risponderebbero in maniera più immediata alle esigenze della comunità. La conclusione alla quale giunge l’Esecutivo, che invita a respingere la mozione, è che sarebbe più opportuno concentrarsi su progetti più proporzionati e che possano effettivamente essere da beneficio per la comunità locale. La palla passa ora nel campo del Legislativo, che dovrà pronunciarsi al riguardo stasera.

Consiglieri comunali che saranno chiamati a pronunciarsi anche su un’altra mozione, firmata da 8 legislatori (primo firmatario Marco Perozzi) chiedente, stavolta, l’introduzione del limite dei 30 km orari in territorio di Sonogno. Commissione edilizia e Municipio, pur sostenendo la necessità di tutelare gli utenti deboli della strada, ritengono tuttavia che il discorso vada ampliato all’intero comprensorio e non limitato al solo abitato di Sonogno.