Locarnese

Locarno, è morto uno degli ultimi superstiti della Shoah

Fishel Rabinowicz, che ha vissuto nella città sul Verbano per quasi 70 anni, ha lasciato nell'arte un monito ai posteri

Fishel Rabinowicz durante il ricevimento per i suoi 100 anni
(Città di Locarno)
1 novembre 2024
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È morto all'età di 100 anni Fishel Rabinowicz, uno degli ultimi superstiti della Shoah. L’artista, che viveva da quasi 70 anni a Locarno si è spento una settimana fa; a darne notizia, a funerali avvenuti, il figlio Josè.

La vita di Rabinowicz – scrivevamo su queste stesse pagine lo scorso mese di settembre, per il suo centesimo compleanno – è stata segnata dalla brutalità dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Nonostante il suo vissuto traumatico, in giovane età era riuscito a riprendersi e ha riorganizzare positivamente la propria vita, fondando una famiglia a Locarno e lavorando all’Innovazione (ora Manor) per 40 anni come capo decoratore. Un periodo in cui ha formato 40 apprendisti, tra i quali anche l’artista locarnese Pierre Casè. Nell’arte, ha poi trovato una forma di terapia per affrontare il suo terribile passato e per lasciare anche un monito ai posteri, affinché non si dimentichi e non si ripetano gli orrori del passato. Per l'occasione lo scorso settembre quaranta suoi lavori erano stati esposti a Casorella, nel salone d'onore. Opere incise su carta speciale e con un significato profondo legato a quanto da lui vissuto nello spirito della tradizione giudaico-ebraica.

Una famiglia decimata dai nazisti

Fishel Rabinowicz è nato il 9 settembre 1924 nella città polacca di Sosnowiec ed è cresciuto come terzo di dieci figli in una famiglia ebraica tradizionale. Nel 1943 sua madre Sara (42) e i sei fratelli Esther (16), Jacob (12), Frimetta (10), Benjamin (8), Mania (6) e Beracha (3) vengono uccisi ad Auschwitz. L’altro fratello Ezechiele (18) muore nel campo di concentramento di Faulbrück. Suo padre Israel Josef (46) viene fucilato nel campo di concentramento di Flossenburg. I due fratelli maggiori, Mosé e Isaia, sono sopravvissuti, ma nel frattempo scomparsi. Fishel Rabinowicz trascorre quattro anni in un campo di concentramento e in vari campi di lavoro forzato e viene infine liberato a Buchenwald nel 1945. Due anni più tardi giunge in Svizzera con un gruppo di superstiti per un soggiorno di riposo. Rabinowicz decide di rimanere e diventa capo decoratore in un grande magazzino del Canton Ticino. Da ormai quasi 70 anni vive a Locarno, dove nel 1955 si sposa con Henny Better, dalla quale ha avuto il figlio José nel 1957.

Nel suo annuncio funebre il team della Fondazione Gamaraal, presieduta da Anita Winter, esprime gratitudine e profondo rispetto ricordando come Fishel Rabinowicz, durante la sua lunga vita, abbia sempre “chiaramente messo in guardia contro il razzismo e l’antisemitismo”. E ancora: “Con le sue opere ha dato testimonianza affinché il mondo non dimentichi mai. Mai”.