Bellinzonese

La Leventina piange Tiziano, il senzatetto morto ad Arezzo

La città toscana aveva adottato il ticinese che negli ultimi 12 anni ha vissuto in una roulotte chiedendo l’elemosina

In sintesi:
  • L'uomo è deceduto la mattina del 7 luglio 
  • Lo scorso Natale una baby gang gli aveva danneggiato la roulotte a sassate, per poi chiedere scusa con un biglietto corredato da una cifra simbolica di 80 euro
Tiziano Birra davanti alla roulotte nella quale ha vissuto durante gli ultimi 12 anni
18 luglio 2023
|

Una ventina d’anni fa aveva lasciato l’Alto Ticino per ignota dimora operando un taglio netto con la propria esistenza che non lo soddisfaceva più. Un difficile rapporto con l’alcol, la patente ritirata, problemi con la giustizia militare, il licenziamento. Troppo per lui, un falegname che voleva soltanto vivere senza vincoli. Perciò aveva salutato i familiari e chi si è visto si è visto. Da alcuni giorni la Leventina piange un uomo mite e senza troppe pretese che nell’inverno 2011 era riemerso dal nulla in un gelido sottopassaggio ferroviario di Arezzo, in Toscana, protetto soltanto da una coperta. Dodici anni dopo, Tiziano Birra è morto la mattina del 7 luglio mentre stava preparando la colazione nella roulotte che gli era stata regalata grazie a una colletta e che la Provincia gli aveva permesso di sistemare ai margini di una scuola. Classe 1966, ci ha vissuto a lungo col cane Bubu che abbaiando ha richiamato l’attenzione di un passante quando si è accorto che il suo padrone non dava segni di vita. L’inchiesta ha accertato che si sarebbe sentito male, forse a causa del gran caldo, o dell’epatite con cui conviveva da lungo tempo.

La solidarietà e la sassaiola

“Svizzero d'origine, aretino d'adozione, clochard per vocazione” riassume il ‘Corriere fiorentino’ ripercorrendo gli ultimi anni di vita del 57enne. Tiziano Birra era per gli aretini più di un senzatetto, proseguono le cronache: “Era un personaggio adottato da un'intera città, la cui notorietà era aumentata a cavallo di Natale quando una baby-gang gli aveva devastato la roulotte a sassate, salvo poi chiedere scusa in una lettera anonima e lasciare un simbolico mini-risarcimento di 80 euro” con dedica: “Poco per quanto abbiamo fatto, ma non possiamo permetterci di più”. La sua storia nel 2011 aveva commosso la comunità, a tal punto da pagargli per qualche tempo una camera d'albergo, optando poi per l’acquisto di una roulotte, vecchia ma ancora vivibile. Devastata dalla sassaiola sette mesi fa, è stata riparata grazie a una nuova colletta lanciata da un bar in cui Tiziano Birra era conosciuto e benvoluto. Vano il tentativo di alcuni politici e amministratori locali che gli hanno proposto un’area più sicura e dotata di servizi di base. La sua vita, aveva risposto lui, doveva proseguire lì. Non lo si vedrà più chiedere l’elemosina nel sottopassaggio di via Vittorio Veneto dov’era solito sostare con una sedia e il fedele Bubu, che è stato affidato al canile comunale per l’adozione.

‘Un uomo buono sempre con un libro in mano’

La sua scomparsa ha commosso le autorità locali e gli allievi dell’istituto che lo incrociavano ogni giorno: “Oggi – riporta ‘ArezzoNotizie’ – la nostra scuola saluta Tiziano, una persona che aveva deciso di vivere senza fissa dimora e che frequentava i giardini davanti al nostro edificio. Spesso queste persone sono degli ‘invisibili’ nella nostra società. Noi vogliamo ricordarlo per come lo conoscevamo: Tiziano era un uomo buono, amante dello studio (lo si vedeva sempre con un libro in mano) e inseparabile dal suo cane. Ciao Tiziano”. Un'espressione di cordoglio che la nostra redazione rivolge ai familiari della Leventina, con i quali il 57enne non ha mai più avuto contatti dopo essersi lasciato per sempre il Ticino alle spalle.