Sarà premiata il 23 agosto per il suo progetto Mops_DanceSyndrome, che include una scuola di danza contemporanea per giovani adulti con Trisomia 21
“La Sindrome di Down non è una carenza, ma può diventare una potente risorsa artistica che va oltre la diversità”.
A dirlo e a mostrarlo con i fatti è Ela Franscella, vincitrice della 19esima edizione del “Premio Impronta Viola Locarnese”, destinato a personaggi o associazioni della Svizzera italiana che, nel corso degli anni, si sono distinti in ambito sociale, sportivo, culturale o artistico. A stabilire il vincitore è stata la giuria composta da Nadia Dresti, Sabrina Faller, Stelio Mondini (presidente fondatore del Club Ivl), Elio Roberti, Lorenzo Auzzi e Angelo Chiello (presidente di giuria).
Ela Franscella, coreografa e artista pluridisciplinare, fondatrice e direttrice artistica della "Mops_DanceSyndrome", viene premiata per le 20 produzioni originali, tra coreografiche e cinematografiche, che continuano a collezionare riconoscimenti e importanti scambi a livello internazionale in circuiti di danza professionistici, così come per essere stata in grado di sviluppare nel tempo una metodologia specifica per lavorare insieme a giovani adulti con Trisomia 21. Nei suoi confronti, infatti, sono stati diversi gli attestati da parte degli atenei per questo percorso professionale di formazione di danzatore per giovani adulti con Sindrome di Down, unico nel suo genere. I risultati più clamorosi della compagnia Mops_DanceSyndrome, formata attualmente da nove danzatori, sono le produzioni artistiche che prendono vita ed emozionano su prestigiosi palcoscenici fuori dai confini nazionali, da Ginevra a Bruxelles (solo per citare quelli più recenti) e la nuova sede "La Casa dell’Arte Mops" in centro a Locarno.
La cerimonia di premiazione, gratuita e aperta al pubblico, è in programma venerdì 23 agosto al Castello Visconteo di Locarno. Per uno scambio con Ela Franscella e per conoscere l’essenza di una realtà unica a livello internazionale con appuntamenti di spicco nel prossimo anno, l’appuntamento è alle 19. Al termine a tutti i presenti, il Club Impronta Viola Locarnese e la Città di Locarno offriranno un rinfresco.
Il premio, assegnato l’anno scorso a Fra Martino Dotta, in passato è stato vinto, tra gli altri, da Vladimir Petkovic, Franco Cavalli, Giuliana Castellani, Felice Varini e Mohammed Soudani. È nato da un incontro casuale in Città Vecchia a Locarno tra l’attuale presidente del club Ivl, Stelio Mondini, e Galeazzo Auzzi, grande maestro fiorentino – del quartiere di Santo Spirito – scomparso nel 2016. È stato quest’ultimo a plasmare fisicamente il premio, che unisce simbolicamente il pardo di Locarno al giglio, simbolo di Firenze. Dalla passione per “La Viola” (la Fiorentina calcio) è nato questo momento d’incontro con la popolazione che vuole promuovere – spiegano gli organizzatori – tutto ciò che di buono c’è nello scambio di opinioni tra persone, prima che tifosi, valorizzando gli aspetti positivi generati da chi nella Svizzera italiana contribuisce a più livelli, in ambito culturale, letterario, sportivo o sociale.