I Patriziati ticinesi in assemblea esortati dal consigliere di Stato Norman Gobbi ad accrescere le sinergie con le istituzioni locali. Il lupo preoccupa
Sinergie tra le realtà del territorio per un percorso di sviluppo più efficace. È l'approccio caldeggiato dal consigliere di Stato e capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi nel suo intervento in occasione dell'Assemblea dell'Alpa, l'Alleanza patriziale ticinese, svoltasi lo scorso 8 giugno alle scuole di Losone. Rivolgendosi ai circa 200 delegati presenti, Gobbi ha inoltre parlato dell'importanza di guardare al futuro del patriziato con un orizzonte 2040, sottolineando la necessità di un ringiovanimento delle forze patriziali e di un maggiore impegno nella formazione per garantire la continuità.
Da parte sua il presidente dell'Alpa, Tiziano Zanetti, ha presentato una relazione dettagliata sull'attività del Consiglio direttivo, evidenziandone il dinamismo e l'energia con cui i patriziati ticinesi hanno affrontato le sfide dell'ultimo anno: «È stato ricco di iniziative e di eventi promossi dal mondo patriziale, dalle proposte culturali alle ristrutturazioni di alpi e rifugi» – ha osservato Zanetti –, il quale ha pure lodato l'approccio propositivo dei patriziati nel gestire le proprie attività. Tuttavia, non ha nascosto le difficoltà incontrate – come il fallimento del progetto Gerepa per la gestione dei registri patriziali – sottolineando la necessità di una soluzione alternativa veloce. Segnalata pure la nascita del Gruppo Territorio e Alpeggi (GTA), un nuovo team di lavoro che include l'Alpa e i rappresentanti delle principali organizzazioni ticinesi dell'economia agricola di montagna, con l'obiettivo di affrontare sfide come l'approvvigionamento idrico per gli alpeggi e la protezione del bestiame contro i grandi predatori.
Sempre in tema di alpeggi, i presenti hanno votato all'unanimità una risoluzione a favore degli alpeggi patriziali. La risoluzione sottolinea il ruolo storico degli enti patriziali nella salvaguardia del territorio e del suo valore culturale, nonché il loro impegno continuo nella ristrutturazione delle malghe e nelle infrastrutture connesse. Tuttavia, si riconosce che le sfide attuali richiedono una strategia condivisa su più fronti. In particolare, si evidenzia la minaccia rappresentata dalla presenza del lupo, che potrebbe vanificare gli sforzi e le risorse investite sulle montagne. Si chiede inoltre un intervento urgente e mirato da parte delle autorità cantonali per regolare la presenza del lupo sul territorio, con particolare attenzione alle zone di pascolo che costituiscono la maggior parte degli alpeggi ticinesi.