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A Bissone il lido fa dilagare la polemica

È ricorso contro la risoluzione municipale che chiede accesso alle e-mail tra una consigliera comunale e il legale del Comune durante la causa civile

In sintesi:
  • A dividere il Municipio è una risoluzione municipale che chiede accesso alle e-mail tra una consigliera comunale e il legale del Comune
  • Inoltrata anche una richiesta in base alla Legge sull'informazione e sulla trasparenza
Una politica movimentata
(Ti-Press)
22 novembre 2024
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A Bissone il clima non accenna a rasserenarsi. Lo dimostrano i recenti sviluppi. Recenti sì, ma che affondano le radici in un periodo specifico del passato: quando il Comune era in causa civile contro la ditta Acquaplan Sa che si è occupata dei lavori al Lido comunale. Dopo la decisione del Tribunale federale di respingere il ricorso del Comune sulla vertenza relativa all’Acquaplan, eliminando la possibilità di un risarcimento per dei lavori che non sarebbero stati condotti in maniera adeguata, la questione torna alla ribalta. Questa volta al centro di una divisione in seno all’Esecutivo è una risoluzione municipale volta a richiedere i documenti giustificativi relativi alla fatturazione per prestazioni legali svolte dall’avvocato del Comune e allo scambio di e-mail tra lui e la consigliera comunale Tanja Uboldi Ermani durante quel periodo. La risoluzione è stata adottata con tre voti favorevoli, quelli di Ludwig Grosa, Vladimiro Bernardi (Lega-Udc per una nuova Bissone) e Andrea Orsatti (Plr). Due invece i contrari, il sindaco Andrea Incerti e il vicesindaco Ugo Ballinari di Bissone Unita. Tuttavia, a settembre tale decisione è stata oggetto di un ricorso al Consiglio di Stato da parte del vicesindaco.

Inoltrata anche una richiesta in base alla Lit

La risoluzione, in sintesi, prevedeva l’ottenimento di una serie di informazioni legate a spese e perizie sostenute durante la causa civile. Per il gruppo Lega-Udc per una nuova Bissone, il ricorso inoltrato al Consiglio di Stato, così come i voti contrari alla risoluzione municipale, sono atteggiamenti ostruzionistici. Per questo, a inizio ottobre, ha presentato un’interrogazione – poi trasformata in interpellanza – che chiedeva un resoconto dettagliato sulle spese legali riguardanti il dossier del Lido comunale ma anche sull’interagire tra Uboldi Ermani e l’avvocato, in particolare per capire se tale scambio fosse autorizzato e in ragione di cosa. À côté dell’atto parlamentare, i sette consiglieri comunali del gruppo hanno inoltrato una richiesta in base alla Legge sull’informazione e sulla trasparenza (Lit) per eliminare ogni eventuale ostacolo.

Il Municipio, in risposta, ha fatto sapere che la documentazione è ancora in possesso del legale, e che si esprimerà solo dopo aver ricevuto l’incarto e letto il contenuto dei documenti. Comunque, ha precisato l’Esecutivo, “tale interazione (tra Uboldi Ermani e l’avvocato avvenuta nel 2017, ndr), che ha provocato un costo di circa 108 franchi, consiste in una telefonata di 5 minuti e nella lettura di un’e-mail”. Per il resto si esprimerà nell’ambito della domanda Lit.

Ballinari: ‘Non siamo qui per questioni o rivalse personali’

Il punto è che i due fronti restano in conflitto. Per il vicesindaco Ballinari, contattato da ‘laRegione’, «le ragioni dietro al mio ricorso al Consiglio di Stato in merito a quella risoluzione municipale sono da ricondurre esclusivamente al fatto che lì dietro c’è solo un problema personale che nulla ha a che vedere con il lavoro di municipale. Non credo che in quello scambio ci sia qualcosa di compromettente e contro l’interesse del Comune. È più che notorio che Grosa nutra da anni una forte inimicizia nei confronti di Uboldi Ermani, riconducibile all’attività politica di opposizione di quest’ultima negli anni in cui era sindaco». Questa scelta, afferma «è dettata dalla volontà di fargli capire che non siamo qui per questioni o rivalse personali».

Grosa: ‘Come se ci fosse qualcosa da nascondere’

Per Grosa invece «è incomprensibile che non si possa avere accesso a quei documenti. È sospetto, come se ci fosse qualcosa da nascondere. Le conversazioni tra l’avvocato e la consigliera comunale non risultano essere state autorizzate dal Municipio all’epoca». In attesa di un riscontro in merito al contenuto della telefonata e della e-mail, non soddisfatto, il municipale ha presentato un’istanza d’intervento su presunti abusi di potere e conflitti d’interesse tra Uboldi Ermani e l’avvocato al Servizio dei ricorsi, alla Sezione enti locali (Sel) e al Ministero pubblico. Sono da attendersi dunque ulteriori scosse.

Sel: ‘È richiesto un comportamento coerente’

Che Bissone sia teatro di una scena politica a suon di denunce, ricorsi e contenziosi, lo ha riscontrato anche la Sel, che più volte è stata coinvolta per valutare quanto stesse accadendo nel villaggio lacustre. “Il Municipio è un organo retto dal principio della collegialità – scrive la Sel nel suo ultimo rapporto datato 6 novembre –. Pertanto, ai municipali è richiesto un comportamento coerente con il fatto d’essere membri di un organo collegiale”. Tale regola, “è fondamentale e vale di principio anche nel caso in cui un membro dell’Esecutivo non fosse d’accordo con le conclusioni a cui giunge la maggioranza”. Dopo aver preso contatto con il sindaco Andrea Incerti, con i municipali e con il segretario comunale, “abbiamo preso atto – si spera non solo complice il periodo estivo e la conseguente ridotta attività amministrativa e politica – che le tensioni in seno all’Esecutivo nel frattempo si sono allentate”.

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