Interrogazione sul malfunzionamento della cucina nella struttura di accoglienza. La municipale: ‘Situazione sotto controllo’
Quando scrivono che "scopo del presente atto è tranquillizzare i genitori e gli altri utenti del nostro nido dell'infanzia e riportare un po’ di serenità" i consiglieri comunali del Centro Simone Beltrame e Barbara Angelini Piva probabilmente si confondono. Perché niente è più lontano dal tranquillizzare i genitori che interrogare il Municipio riguardo a presunti “alimenti non conformi alle perfette regole dell'arte al nido dell'infanzia comunale di Locarno”. O, detto in altre parole, “mancata freschezza di alcuni alimenti destinati al pasto dei bambini. Si tratta di dubbi puntuali inerenti in particolare ad alimentari scaduti e/o non correttamente surgelati prima di essere destinati ai pasti”. Segnalazioni in questo senso sarebbero arrivate da alcuni genitori “che ci hanno manifestato la loro preoccupazione”.
I due consiglieri primi firmatari – accompagnati dai colleghi del Centro Giuseppe Abbatiello, Mauro Belgeri, Saso Lazarov, Mattia Scaffetta e Yvonne Ballestra Cotti, nonché dagli esponenti di Lega-Udc-Indipendenti Bruno Bäriswyl, Frano Dragun e Andrea Giudici – chiedono al Municipio se sia a conoscenza “che taluni pasti e pappe distribuiti ai piccoli ospiti sono stati preparati con materie prime avariate e/o scadute e quindi non conformi alle normative di igiene”; se la refezione del nido soddisfi le norme igienico-sanitarie in vigore e le disposizioni in materia alimentare impartite dal Decs (e chi ne verifica l'osservanza); e se “sarebbe ipotizzabile inserire la gestione della cucina del nido a quella centralizzata delle scuole (a esclusione del settore neonatale)”.
Inoltre, vengono chieste informazioni riguardo ai controlli da parte dell'Ispettorato cantonale e viene anche aperto un capitolo sull’“assenza prolungata per malattia della responsabile”. Al Municipio viene chiesto chi ne faccia le veci. “Considerato il breve lasso di tempo trascorso tra l’entrata in funzione e l’insorgere dell’assenza per malattia – aggiungono Beltrame e Angelini Piva – sorge spontaneo chiedersi se non ci si trovi di fronte a un sovraccarico della funzione e quindi se non sia il caso di riflettere su una ripartizione delle mansioni fra più figure professionali”. Come se non bastasse, l'interrogazione parla poi di un caso di scabbia (e chiede se le famiglie siano state informate o meno).
Raggiunta da “laRegione” per un primo commento, la capodicastero nido comunale, Nancy Lunghi, rimanda all'imminente risposta del Municipio all'interrogazione, ma garantisce comunque che «al nido la situazione è sotto controllo».