Candidata unica è la municipale Margherita D'Andrea, che lo scorso gennaio aveva abbandonato Il Centro
Svela le sue carte in vista delle elezioni del prossimo 14 aprile la municipale Margherita D’Andrea, candidata unica al Municipio per “LiberaMente per Ascona”. Lo scorso mese di gennaio la sua uscita dai ranghi del Centro aveva fatto discutere, ma le sue idee sono chiare, come spiega a laRegione: «Alla base della volontà di correre da sola c’è una presa di coscienza e un’interpretazione della realtà politica che mi circonda: mi sono resa conto che non ero più nel partito adatto per vivere la politica come l’intendo io. Mi sono fatta coraggio, ho deciso di non illudermi e di continuare a essere leale nei confronti dei miei principi. Nella vita, i compromessi sono utili e necessari, ma fino a un certo punto. Quando non si condividono più logiche partitiche messe in atto solo per difendere, costi quel che costi, numeri e seggi, soprattutto quando c’è una sorta di egemonia che non lascia spazio, è meglio essere coerenti, dare un segnale forte a tutti e cambiare». Un cambiamento al centro del quale D'Andrea pone il cittadino: «Mi propongo quale candidata unica di un nuovo movimento che si ispira a un’azione politica fondata sull’ottica comunitaria, senza barriere ideologiche né partitiche». Quali sono i pilastri e i punti chiave della sua campagna? «Mi muoverò principalmente seguendo due linee d' azione: continuare a garantire (e migliorare) il welfare a tutti i cittadini, con un occhio di riguardo all'intergenerazionalità (giovani, over 65 e famiglie). Inoltre intendo aprire Ascona al nuovo, all’inedito, all’avere la capacità di guardare oltre per creare idee forti e prospettive attrattive. Insomma, dobbiamo puntare a un Comune da vivere per tutti coloro che non solo cercano qualità di vita, ma anche vitalità e vivacità. In sintesi i punti chiave della mia campagna sono cinque: rendere Ascona attrattiva e vivibile per tutte le generazioni; dotare le Scuole comunali di strutture diurne a misura di famiglia e lavoro; procedere alla ristrutturazione degli edifici scolastici e sportivi (palestre comunali); usare con attenzione le nostre risorse e il denaro dei contribuenti; affrontare insieme questioni sociali come famiglia, gioventù vecchiaia e mobilità con un’interazione rispettosa orientata alle soluzioni».