Locarnese

Degenza pediatrica: ‘Riflessioni con la nuova pianificazione’

Nella risposta all'interrogazione sui Ps chiusi a Locarno e Mendrisio il governo tocca un ambito affine. Ma Glauco Martinetti: ‘C'è ancora tempo’

Per cure di qualità
(Ti-Press)
20 febbraio 2024
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“L’attuale rimodulazione (dei Pronto soccorso pediatrici, ndr) non ha impatto sulla continuità dell’offerta dei reparti di pediatria stazionaria, dotati di due o tre letti sia a Locarno che a Mendrisio, in quanto nei due ambiti le relative casistiche non sono direttamente collegate. Tuttavia, è innegabile che anche l’organizzazione della degenza pediatrica non può in assoluto essere esente da riflessioni”. Lo afferma il Consiglio di Stato nella sua risposta all’interrogazione di Nicola Pini e cofirmatari riguardo alla riorganizzazione dell’urgenza pediatrica, che dalle 22 alle 8 sostanzialmente non c’è più, né a Locarno né a Mendrisio, ma continua a Lugano e a Bellinzona. A questo proposito il governo dice di aver “preso atto e compreso” le motivazioni addotte dall’Eoc e dall’Istituto pediatrico della Svizzera italiana (Ipsi), nonché dai pediatri del territorio. Questo poiché vi sarebbe un “evidente orientamento a garantire le migliori cure possibili ai giovani pazienti del cantone”.

Comunque, appunto, “riflessioni” sono in atto in merito a un eventuale ripensamento anche della degenza pediatrica. Secondo il Consiglio di Stato, esse “devono coinvolgere molti fattori, incentrati sulla qualità delle cure erogate: la professionalizzazione e il mantenimento delle competenze dei team curanti, la casistica necessaria per una buona pratica, la riduzione dei tempi di ricovero, la crescente specializzazione per patologia anche in pediatria o, ancora, la disponibilità di medici e infermieri specializzati e motivati”.

Orizzonte 2027

Una traduzione in concreto dello scenario tracciato dal governo la fornisce a “laRegione” il direttore generale dell’Ente ospedaliero cantonale, Glauco Martinetti, premettendo che «se vi saranno dei cambiamenti, non sono comunque da prevedere per domani. In altre parole, i tempi non sono ancora maturi». Martinetti ipotizza però che «potrebbero maturare con la pianificazione ospedaliera, cui sottostanno i mandati cantonali fino a eventuali revoche». Più precisamente, specifica il direttore generale dell’Eoc, «la tempistica riguardante la nuova pianificazione ospedaliera prevede quest’anno la richiesta cantonale ai nosocomi pubblici e privati di restituire, compilati, i formulari con le rispettive candidature (o meno) rispetto alle varie prestazioni da erogare; poi nel 2025 vi sarà l’analisi dello scenario complessivo e, probabilmente, entro fine 2025 il rapporto del Dss al Consiglio di Stato; in seguito, nel ’26, il governo darà le indicazioni sulla nuova pianificazione al parlamento, anche se la definizione della stessa ora è di competenza dell’esecutivo cantonale. Per un’applicazione dobbiamo guardare almeno all’orizzonte 2027».

‘Obiettivo: più sicurezza e qualità’

L’interrogazione era stata inoltrata a stretto giro di posta dopo la presentazione del progetto sui Pronto soccorso (Ps) pediatrici da parte di Eoc, Ordine dei medici e Associazione dei pediatri della Svizzera italiana. Progetto che, era stato detto a suo tempo e viene ora ribadito dal CdS nella sua risposta, “si pone l’obiettivo di accrescere la sicurezza e la qualità delle cure pediatriche urgenti, rafforzare le collaborazioni con i pediatri del territorio e offrire condizioni di impiego più razionali e posti di lavoro più attrattivi per il personale curante”. In sostanza, nelle sedi degli ospedali regionali di Locarno e Mendrisio resta la presenza di pediatri qualificati attivi nel Ps pediatrico tutti i giorni della settimana (weekend compresi) tra le 8 e le 22. Nella fascia oraria notturna (“durante la quale nei Ps pediatrici di questi due ospedali si presentano mediamente 1,4-1,5 bambini per notte, in genere pazienti con bassa complessità”), oltre ai Ps pediatrici degli ospedali regionali di Bellinzona e Lugano restano garantiti il picchetto telefonico specialistico dell’Ipsi così come, in via eccezionale, l’accoglienza e l’iniziale valutazione di pazienti pediatrici presso il Ps per adulti delle sedi di Locarno e Mendrisio”. Parallelamente, “grazie al coinvolgimento attivo dei pediatri del territorio, in ottica di complementarietà continuerà ad essere assicurato il servizio di picchetto pediatrico notturno e festivo, organizzato specificatamente anche nelle regioni del Locarnese e del Mendrisiotto e attivabile attraverso la guardia medica e il relativo numero telefonico”.

Alla domanda se non ritenga che il servizio di pediatria – “al pari di quello di ostetricia-neonatologia, fortunatamente non più messo in discussione” – non necessiti maggiore prossimità rispetto ad altri ambiti, il governo risponde notando che “il servizio di pediatria continuerà ad essere garantito ed erogato con attenzione alla prossimità e all’equità di accesso a prestazioni di qualità”; ciò, ribadendo ancora una volta che “la chiusura notturna del Ps pediatrico in due sedi ha lo scopo di rendere più solida ed efficiente l’organizzazione, per rispondere al meglio sia alle accresciute aspettative dei pazienti e dei loro famigliari, sia alla necessità di avere posti di lavoro attrattivi e dove sia possibile sviluppare una buona pratica ed esperienza”.

«Credo che a questo punto la bontà dell’iniziativa sui Pronto soccorso pediatrici sia evidente a tutti – considera ancora il direttore generale dell’Eoc –, così com’è evidente che non è immaginabile si voglia fare qualcosa che vada contro gli interessi della nostra popolazione. La chiusura notturna dei Ps pediatrici di Locarno e Mendrisio si giustifica infatti con tutta una serie di motivazioni tecniche di merito, che non sono certo di carattere finanziario».

‘Una solida presenza nel Locarnese’

Gli autori dell’interrogazione si informavano poi sul futuro dell’ospedale La Carità nel contesto della prossima pianificazione ospedaliera, chiedendo se corrisponda al vero che “si intende creare a lungo termine un ospedale a Locarno principalmente orientato alla geriatria”. Ebbene, il governo dice di condividere la strategia dell’Eoc di “mantenere una solida presenza nel Locarnese, sia nel comparto stazionario che in quello ambulatoriale, valorizzando le già ottime e ampie competenze cliniche dei medici quadro”. In quanto ospedale acuto, “verranno evidentemente confermati i servizi di Pronto soccorso per adulti accessibili sulle 24 ore, 7 giorni su 7, l’esercizio di sale operatorie attivabili anch’esse 24 ore su 24 e un servizio di medicina intensiva certificato. La concentrazione dell’ostetricia della regione presso l’ospedale regionale giustifica e consolida ancora di più il mantenimento delle strutture poc’anzi menzionate”. E ancora: “Cosciente del proprio ruolo nella strategia globale dell’Eoc, l’ospedale La Carità promuove anzitutto la continua crescita di una medicina e di una chirurgia generale acute di prossimità, oltre a essere centro di riferimento per la geriatria acuta del Sopraceneri. Il ruolo di polo geriatrico giustifica ancora di più i servizi specialistici. In effetti la geriatria acuta tratta il paziente anziano per le problematiche gravi e acute che necessitano multidisciplinarità”.