Locarnese

‘Tagli pericolosi e insensati. Serve una politica lungimirante’

Argomentata lettera al Consiglio di Stato da parte del Collegio docenti del Centro professionale tecnico di Locarno

Il Cpt
(Ti-Press)
10 gennaio 2024
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“La richiesta di ‘un contributo di solidarietà’, il non riconoscimento del carovita, la prospettiva degli aumenti dei premi per l’Ipct, sono misure che vanno a sommarsi a una serie di interventi che, negli ultimi decenni, hanno portato a un deterioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti pubblici”. Lo sottolinea il Collegio docenti del Centro professionale tecnico (Cpt) di Locarno in una lettera inviata al Consiglio di Stato.

“A generare malcontento nella classe docente, oltre al peggioramento delle condizioni salariali, è la percezione di una mancanza di riconoscimento da parte delle istituzioni per il lavoro svolto quotidianamente – prosegue –. Questo, a fronte di un onere lavorativo in crescita: l’aumento delle mansioni burocratiche; il moltiplicarsi di riunioni e incontri di rete fuori orario lavorativo; la necessità di una formazione continua sempre più specifica in ambiti che richiedono un aggiornamento costante; e il tempo giustamente consacrato alle attuali esigenze di una maggiore differenziazione didattica”.

‘Sempre più giovani fragilizzati’

Inoltre, anche nelle formazioni post-obbligatorie, “l’insegnante è sempre più spesso confrontato con giovani fragilizzati, che richiedono maggior sostegno e attenzione. L'aumento esponenziale dei ricoveri di minorenni in reparti psichiatrici in questi ultimi anni è solo la punta dell'iceberg, è il dato statistico più facilmente identificabile di un fenomeno che osserviamo con molta apprensione nel nostro quotidiano e che cerchiamo di affrontare fornendo ai nostri allievi e alle loro famiglie ascolto, tempo, comprensione e supporto”, considerano i docenti del Centro professionale tecnico.

Per quanto concerne il loro ordine scolastico in particolare, sottolineano “il fatto che, a volte, si lavora in classi molto numerose, all'interno delle quali vi sono difficoltà e problematiche eterogenee in costante crescita (Dsa, allievi alloglotti, Adhd, problemi comportamentali, difficoltà psicologiche ecc.). Occorrerebbe rispondere a queste sfide diminuendo il numero di allievi per classe e aumentando gli sgravi dei docenti di classe (ben al di sotto di un'ora settimanale per quanto concerne la scuola professionale)”. Risulta insomma “fondamentale fornire ai docenti gli strumenti necessari per seguire gli allievi più fragili, perché i ragazzi che perdiamo per strada e che non riescono a inserirsi nel mondo professionale, un domani – se di bilanci si vuol parlare – si tradurranno in ingenti costi economici, sociali e umani”.

Società viepiù complessa

Poi c'è una riflessione sull'insegnamento, che “si trova quindi a dover far fronte a numerose sfide e a dover rispondere alle aspettative di una società sempre più complessa; al contempo però le condizioni di lavoro hanno subito un graduale e costante peggioramento, il riconoscimento sociale nei confronti della categoria professionale è sempre più basso. Elementi che, nel loro insieme, incidono sulla motivazione dei docenti e disincentivano molti giovani a intraprendere questa carriera”. E vengono poste due domande: “Qual è la visione a lungo termine della nostra classe politica? Quali le soluzioni proposte per contrastare una tendenza preoccupante che domani potrebbe tradursi in un grave problema per la scuola ticinese?”.

Concludendo, il Collegio docenti considera che “rispetto al resto del Paese i docenti ticinesi hanno generalmente salari mediamente inferiori e il Ticino è uno dei Cantoni che investe meno soldi nell’istruzione” ed esprime “solidarietà verso tutti coloro che vedranno peggiorate le condizioni di lavoro o la qualità di vita a causa di tali misure di risparmio: pensiamo al personale pubblico, alle case anziani, al personale di cure a domicilio e a quello degli ospedali, alle strutture di servizio per disabili, alle strutture e ai servizi a sostegno delle famiglie, alle strutture di protezione per i minorenni e a tutti coloro che beneficiano dell’indispensabile aiuto offerto da tali servizi”; aggiungendo anche “quelle famiglie già in difficoltà che vedranno sospesi o diminuiti i contributi per la cassa malati, misura implementata proprio in concomitanza con un forte aumento dei premi assicurativi”.

‘Evitiamo nuove preoccupazioni’

I tagli “si rifletteranno indirettamente sul nostro lavoro, sotto forma di nuove preoccupazioni da parte dei nostri apprendisti e delle loro famiglie con un conseguente aumento del disagio registrato tra le mura delle nostre aule scolastiche”. Al governo viene chiesto di “prendere in considerazione queste nostre riflessioni e di dar prova di una visione politica a lungo termine. Poiché i tagli all'istruzione di oggi non possono che tradursi in una spesa di domani, in un impoverimento culturale, economico e sociale; un debito che non possiamo sicuramente permetterci di far gravare sul futuro del nostro cantone e dei nostri giovani”.