La posizione del capodicastero Pianificazione di Muralto Renato Canziani sulla petizione ‘salva viale Cattori’. E la nuova richiesta alle Fart
“Ci preme avere al più presto una presentazione o uno studio di un progetto riguardante l’ottimizzazione delle linee che prevedono degli stazionamenti sulla superficie del futuro nodo intermodale. Non sta a noi politici studiare e definire quanto potrebbe essere fatto, ma riteniamo che una distribuzione più adeguata nell’angusta Piazza Stazione sarebbe fortemente auspicabile. In quest’ottica, si potrebbe ad esempio studiare una variante che preveda che i mezzi articolati si fermino in via della Stazione, facendo transitare unicamente i veicoli più piccoli su viale Cattori”.
Ha tutta l’aria di un piano di emergenza, la lettera che il Municipio di Muralto ha inviato il 4 dicembre alle Fart riguardo al futuro assetto viario in stazione con l’entrata in funzione del nodo intermodale. Una presa di posizione che giunge nel bel mezzo della “bagarre” scoppiata in Comune dopo la bocciatura del credito per l’approfondimento della variante 1A (quella che salverebbe viale Cattori dal transito di 250 bus al giorno) e l’avvio della petizione “salva viale Cattori”, che ha raccolto a oggi oltre 4’000 firme. La ‘Regione’ ha fatto il punto della situazione con Renato Canziani (Ordine e Progresso e Indipendenti), capodicastero Opere pubbliche e pianificazione.
Canziani, le 4’000 firme contro la variante base di nodo intermodale non possono non avere un peso. Qual è la posizione del Municipio al riguardo?
Quando si parla di nodo intermodale e del ruolo di viale Stazione è necessario distinguere bene fra progetto e idea politica. La variante di base, su cui il Cantone ha deciso di tornare definitivamente, è appunto un progetto che nasce da studi e approfondimenti di specialisti. Allo stesso modo, il discorso sull’ottimizzazione delle linee fatto nella lettera alle Fart è tecnico, non politico, perché muoversi con efficienza e intelligenza sulle strade non è né di destra, né di sinistra. Per tornare alle firme: siamo sicuri che le persone che hanno firmato sanno davvero cos’hanno firmato? Hanno visto il progetto di variante di base? Qualcuno gli ha spiegato perché verrà usato viale Cattori? A tutte queste domande io rispondo “non lo so, ma ho grossi dubbi”. Se di fronte all’ignoranza (nel senso di non sapere) non vi sono delle spiegazioni chiare, mettere una firma è l’azione più semplice.
Quali sono allora i motivi che giustificano l’utilizzo (ma qualcuno parla di sacrificio) di viale Cattori per il transito dei bus?
Al momento, se escludiamo la galleria Mappo-Morettina, c’è un solo grande asse di transito per attraversare Muralto, che è via della Stazione. Oltre al gran numero di auto che impattano su via della Stazione, abbiamo i bus che continuano a girare a “U” sulla stessa arteria, creando situazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Bus il cui arrivo e stazionamento, oltretutto, è condizionato dall’orario Ffs e dai relativi afflussi di gente in stazione. Detto questo, l’utilizzo di viale Cattori alleggerisce via della Stazione e dà anche, a monte, maggior agio al servizio di carico e scarico dei passeggeri in zona stazione.
Tuttavia, il messaggio dei firmatari è chiaro: viale Cattori va salvato, punto e basta.
Ma io chiedo: salvato da cosa? Da un afflusso più comodo e ordinato di gente – locali e turisti – in stazione? Al momento transitano su viale Cattori, verso il lungolago, 3’100 veicoli al giorno. Al cambio, 250 bus al giorno (dal lungolago salendo verso la stazione) mi sembra un chiaro guadagno. È vero che salteranno dei parcheggi in zona, ma in compenso arriverà un autosilo con 130 posti auto comunali. Quanto alla posizione del Comune, il Municipio ha sempre fatto il suo dovere, in primo luogo sostenendo all’unanimità il suo vicesindaco (Nguyen Quang, ndr) come presidente della Delegazione di autorità nella ricerca di alternative valide (tramite l’ingegnere del traffico Allievi). Alternative che alla fine si sono ridotte alla sola 1A, che ha però il grosso limite di continuare a riversare tutti i bus sull’asse stradale principale.
Un approfondimento della 1A era per altro possibile, ma il Consiglio comunale l’ha rifiutato, bocciando il credito richiesto e convincendo il Cantone a rompere definitivamente gli indugi. Ci sono rimpianti?
No. Anche perché chi si è opposto in legislativo lo ha fatto non per “vendetta” politica, ma a ragion veduta, dopo essere andato a vedere gli approfondimenti tecnici e aver capito che a tutti gli attori in gioco la 1A non stava bene per molti e validi motivi.
Veniamo alla recente lettera alle Fart con cui Muralto chiede fra l’altro un’ottimizzazione delle linee. Ce la spiega?
Il potenziamento del servizio di trasporto pubblico nella regione richiede una nuova visione, dettata anche da un’evoluzione continua in cui si inserisce l’entrata in funzione della nuova fermata Tilo di Minusio. Per far fronte a questi enormi cambiamenti occorre un nodo intermodale ben pensato. Ma è necessario, in questo grande contesto, pensare appunto a un’ottimizzazione del trasporto pubblico che tenga conto delle necessità di stazionamento dei bus e anche dei tragitti delle singole linee. L’obiettivo generale è ottimizzare i trasporti, e con ciò intendo avviare riflessioni puntuali su determinate linee.
Alcuni esempi?
La linea 311 Locarno-Bellinzona transita su via Rinaldo Simen a Minusio, dove si parla sia dell’allungamento da Minusio verso Muralto della pista ciclabile, sia della necessità di risanare i ponti. Quando sarà il momento di intervenire sui ponti si potrebbe ipotizzare di interrompere la linea al terminale dei bus di Riazzino, riorganizzando parte del tragitto via rotaia. Un’altra riflessione dovrà essere fatta attorno al potenziamento del servizio in collina e alla gestione delle fermate delle relative linee in stazione, anche in concomitanza con l’arrivo dei treni. Ipotizzo, ad esempio, che queste linee possano fermare non più in stazione, ma ad esempio al Fevi. Inoltre, sempre nel campo delle ipotesi, c’è un possibile potenziamento del grande parcheggio Fart in Sant’Antonio, servito non solo dai bus, ma anche dalla Centovallina. Qualche dinamica potrebbe cambiare anche attorno al ripensamento di quella zona. Quanto alla Centovallina, la sua fermata in stazione a Muralto potrebbe venire utilizzata in maniera molto più incisiva dalle persone residenti nelle valli del Locarnese, nel caso potessero beneficiare appunto di un adeguato parcheggio a ovest di Locarno, in maniera tale da implementare la rotaia già da Sant’Antonio verso la stazione, sgravando nel contempo via Orelli. Ultimo, ma non per ultimo, cito il grosso cambiamento generato dalla possibile futura chiusura al traffico di transito di via Borghese a Locarno, che provocherebbe un incremento di traffico non trascurabile su viale Stazione. Di tutto questo si parlerà a fine gennaio, in occasione di una serata pubblica aperta a tutti e a tutte le domande sul tema.