Mentre a Muralto la petizione contro la soluzione che penalizza viale Cattori sta per raggiungere quota 4'000 firme, si guarda al voto in parlamento
Ha quasi raggiunto quota 4'000 firme, la petizione lanciata a Muralto per evitare che viale Cattori venga declassato – realizzando il nodo intermodale alla Stazione Ffs – a strada di scorrimento per i bus (almeno 250 al giorno). Lo annunciano i promotori, sottolineando che la raccolta di sottoscrizioni prosegue.
I firmatari, notano, sono “cittadine e cittadini – e non sono solo muraltesi – che con la sottoscrizione della petizione manifestano in modo chiaro e inequivocabile il proprio disappunto e dissenso verso la soluzione imposta dal Cantone: la variante di base, che prevede appunto il declassamento indicato per viale Cattori. Una scelta, questa, di recente attuata dal direttore del Dipartimento del territorio, consigliere di Stato Claudio Zali, dando luce verde alla pubblicazione del relativo messaggio governativo all’attenzione del Gran Consiglio (richiesta di credito di 7 milioni e 110mila franchi e autorizzazione alla spesa di 16 milioni e 630mila franchi per procedere con la riorganizzazione del nodo intermodale alla Stazione Ffs).
Preso atto della volontà del Cantone, il comitato spontaneo “Salva viale Cattori dal transito di almeno 250 bus al giorno”, “forte dell’importante sostegno popolare finora raccolto e facendosi portavoce dello stesso, ha deciso di continuare nella sua lotta contro questa scelta pianificatoria, ritenuta sconsiderata e altamente penalizzante per l’intero quartiere che gravita attorno a viale Cattori e all’area del Debarcadero locarnese”.
La raccolta di firme pertanto proseguirà e, “considerando il crescente numero di sottoscrizioni, si consolida allo stesso tempo anche l’ipotesi di un futuro referendum qualora ci si dovesse trovare confrontati con una decisione del Gran Consiglio favorevole al messaggio governativo. Il tutto al fine di perseguire gli obiettivi indicati con la petizione (vedi: www.salvavialecattori.ch). In estrema sintesi, si tratta della richiesta di non sacrificare viale Cattori e le sue adiacenze sull’altare della fretta, ma di procedere con ulteriori verifiche e approfondimenti per trovare una soluzione, sicuramente individuabile, che possa beneficiare di un consenso generalizzato nella realizzazione del nodo intermodale della Stazione”.
Il Comitato “Salva viale Cattori da 250 bus al giorno” concorda comunque con le indicazioni contenute nel messaggio governativo secondo il quale, attraverso questo intervento di valenza regionale, il quartiere della Stazione Ffs dovrà diventare ancora più funzionale e attrattivo. Si tratta di un’area centrale dell’agglomerato locarnese che presenta proprietà che vanno ulteriormente migliorate e valorizzate per favorire le sue peculiarità quale zona commerciale, turistica, d’incontro, d’interscambio e di svago. Proprio in tal senso, si ribadisce che convogliare il flusso dei bus su un tratto dalle caratteristiche di “boulevards” quale è viale Cattori è assolutamente controproducente quanto inopportuno, soprattutto considerando come gli attuali percorsi dei bus sono in definitiva già funzionali e performanti. Allo stesso modo, le misure di “abbellimento” dell’area della Stazione non dovranno neppure dimenticare le caratteristiche socio-commerciali del quartiere, mantenendo di conseguenza sufficienti possibilità di accesso veicolare e di parcheggio.
Auspicabile quanto urgente sarebbe anche lo studio celere di una soluzione idonea per gli attraversamenti stradali in via Stazione da parte dei pedoni in arrivo/partenza dai treni e dai bus. Un andirivieni continuo e ininterrotto che genera seri problemi alla scorrevolezza della viabilità da e verso l’agglomerato locarnese. Problemi che il messaggio governativo sorvola, non ponendosi minimamente la questione se non sia questa la vera priorità da risolvere, con la costruzione di un sottopasso pedonale (o eventuale passerella) – da realizzare possibilmente fra il negozio “Avec” e il prospiciente autosilo – invece che puntare su costose pensiline per “agevolare” l’interscambio passeggeri fra i treni e i bus.