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Per il Porto del Gambarogno virata sulla rotta ‘anti-sorpasso’

Si prospetta un ridimensionamento della parte a riva della struttura. Obiettivo: contenere la spesa nei 20 milioni di franchi già concessi

Il progetto attuale
(www.gambarogno.ch)
9 ottobre 2023
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Virata in corso d’opera, puntando la prua verso una rotta che porti a far quadrare i conti. Per il Porto del Gambarogno, attualmente in costruzione in zona Sass di Sciatt a San Nazzaro, si prospettano cambiamenti in corso d’opera. La struttura ha avuto una gestazione decennale, contrassegnata da lunghe discussioni, progettazioni, crediti e persino una votazione popolare. Senza dimenticare i cambiamenti a livello di committenza: il progetto, da 280 posti barca, era stato lanciato dal Consorzio Piano regolatore del Gambarogno e in seguito (dopo l’aggregazione) era passato nelle mani del Comune unico.

L’attuale preoccupazione è il superamento dei costi. Sorpassi di spesa che non sono più solo un’ipotesi. Ricordiamo che nell’autunno del 2013 era stato concesso dal Legislativo un credito di costruzione di 14,4 milioni di franchi; in seguito, nell’aprile del 2019, la popolazione aveva ratificato un’aggiunta di 4,5 milioni di franchi. Il totale veleggia quindi attorno ai 20 milioni.

Sulla questione di un possibile/probabile ulteriore balzello abbiamo interpellato il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa. «Sul Porto mi sono sempre prefissato, e con me il Municipio, di fornire informazioni trasparenti – premette –. Con i consiglieri comunali siamo sempre stati chiari: abbiamo trovato sul tavolo il compito, non facile, di realizzare questo progetto in un momento decisamente problematico e non abbiamo mai fatto mistero delle difficoltà incontrate. Ora che siamo a buon punto, è importante evitare speculazioni o informazioni non corrette».

Quindi, nel segno della massima trasparenza, qual è la rotta che intendete seguire? «La situazione del Porto ricalca quella del settore edile in generale, con aumenti dei costi delle materie prime nell’ordine del 15-18 per cento – risponde Della Santa –. In questi mesi abbiamo aggiornato le posizioni contrattuali importanti, inclusa la parte a terra, e purtroppo si prospetterebbe un sorpasso del credito concesso. Per il Municipio proseguire senza mettersi in discussione sarebbe sbagliato e poco rispettoso dei cittadini. Non dimentichiamo che il costo del denaro è aumentato e che la forza finanziaria del nostro Comune è comunque limitata. E non credo che la via sia quella di andare a chiedere ai cittadini di spendere altri soldi. D’altra parte il Porto rimane un importante tassello per il Basso Gambarogno e per tutta la regione e va sicuramente completato, anche perché i lavori sono già in uno stato avanzato. La richiesta di posti barca rimane importante, per cui questa struttura, voluta dai cittadini con un travagliato iter democratico, potrà generare importanti profitti. Ma questo non significa che si debbano spendere troppi soldi. C’è un limite che non si deve valicare: io penso sempre che il debito pubblico è nostro, non di nessuno, e che si debba spendere ogni centesimo in modo intelligente».

Atteso un colpo di timone per invertire la prua

Ed ecco la strategia che il Municipio intende adottare: «Ho già informato i consiglieri comunali che il Municipio intende rivedere completamente il progetto per quanto concerne la parte a terra, con l’obiettivo di risparmiare indicativamente quattro milioni di franchi, pur realizzando delle infrastrutture consone alle esigenze – afferma l’intervistato –. Quindi creeremo posteggi, spazi per la capitaneria, servizi e una ristorazione ridotta. Ciò con modalità che possano, un domani, eventualmente permettere di effettuare degli ampliamenti. Credo che questa sia l’unica via responsabile. Garantiremo così la piena efficienza della struttura portuale, anche per quanto riguarda la parte a terra, ma con infrastrutture adattate alla situazione e con costi ridotti».

Decisa – sulla carta – la nuova rotta, il Municipio dovrà ora concretizzarla: «Non appena la progettazione ridotta sarà definita dal progettista e il suo costo quantificato (la decisione è recente, per cui ci vuole il tempo per rivedere i disegni architettonici e l’ammontare dell’investimento), dovremo adottare i passi formali per aggiornare il tema anche dal profilo politico, facendo in modo che la fattura finale resti indicativamente quella del credito a disposizione. Sul rispetto delle procedure e dell’iter, ci confronteremo sia con i consiglieri comunali sia con la Sezione degli enti locali, in modo che tutto sia fatto nel modo corretto. Da parte mia, confido in un approccio costruttivo a questo difficile progetto. Sono convinto che quando sarà in funzione, tutti ne saremo fieri. E ci porterà in casa qualche denaro da investire nel nostro delicato e complesso territorio».