Impegni familiari e professionali alla base della scelta di lasciare la politica attiva dopo un quarto di secolo, di cui 9 anni da sindaco
Alain Scherrer non si ricandida. È il succo di una lunga comunicazione giunta pochi minuti fa da Palazzo Marcacci. «Magari qualcuno rimarrà turbato da questa decisione, ma, a onore del vero, ci saranno altri che affronteranno la notizia senza problemi – scrive il sindaco di Locarno –. È questa la bellezza della democrazia. A coloro che si sentono un po’ scossi, delusi, forse anche arrabbiati con me, mi preme sottolineare che la mia decisione proviene da una lunga riflessione e da un forte senso del dovere e dell’amore».
Scherrer adduce motivi privati e professionali: «Essere il sindaco di Locarno è, secondo il mio parere ovviamente di parte, il lavoro più bello del mondo. È un privilegio incalcolabile che mi ha sostenuto e ispirato, sia nei momenti migliori sia nelle ore più difficili dei miei giorni più complessi. Tuttavia, fin dai primi momenti in cui ho ricoperto questo incarico, ho creduto che una parte del servire bene la Città consista nel sapere quando è il momento di lasciare il posto ad altri. E, una volta arrivato questo momento, nell’avere il coraggio di farlo. Nella mia testa, anche se non nel mio cuore, so che questo momento è adesso».
E ancora, motivando nel dettaglio la scelta di abbandonare la poltrona di sindaco dopo 9 anni e la politica attiva dopo quasi 25, «la società è diventata sempre più esigente, sia a livello professionale, sia a livello istituzionale. Anche se ho potuto contare su una straordinaria squadra, composta da colleghe e colleghi di Municipio, e da collaboratrici e collaboratori dell’Amministrazione, devo accantonare l’idea del “sindaco supereroe” che regge infiniti mandati e impegni con l’illusione di essere sempre performante a 360 gradi. Sebbene sia profondamente riconoscente al mio datore di lavoro per la fiducia e la libertà che mi ha sempre concesso, le richieste a livello professionale si sono fatte sempre più pressanti, complesse e necessitano di risposte oneste, competenti e che portino a soluzioni. Lo stesso discorso vale a livello istituzionale. In sostanza ho cercato di rispondere a due interrogativi: è giusto per me continuare? E soprattutto, è giusto per la mia Città?».
Poi, i ringraziamenti: «È stato un privilegio conoscere persone meravigliose in questo cammino. Non ricorderò tutti i nomi, ma i loro volti saranno sempre nel mio cuore. Nei prossimi mesi avrò il tempo di ringraziare una lunghissima lista di persone, senza le quali non avrei potuto svolgere serenamente questo impegno. Ma ci sono un paio di eccezioni: mia moglie, mio figlio, la mia famiglia. Pochi capiscono il prezzo che le famiglie dei politici pagano per l’impegno che ho scelto di assumere. La mia è stata la roccia! Avere sempre al mio fianco mia moglie Emma è stata la mia forza. E se sono la persona che sono, lo devo a mia mamma e mio papà, per gli insegnamenti e l’educazione che mi hanno dato, in primis il rispetto per gli altri. Infine, e soprattutto, ringrazio il popolo di questa straordinaria, bellissima, talentuosa, diversa – a volte litigiosa – Città. Abbiamo affrontato assieme i momenti più difficili. Alle cittadine e ai cittadini, che abbiate votato per me o meno, sappiate che essere il vostro sindaco è un privilegio della mia vita. Nulla, assolutamente nulla di ciò che farò in futuro potrà mai avvicinarsi a questo».
Unitamente a Scherrer, va ricordato, il Municipio “post 2024” perderà sicuramente il vicesindaco del Centro Giuseppe Cotti e il Plr Davide Giovannacci, che già avevano annunciato la loro rinuncia.