Approvato il credito da 945mila franchi per la progettazione dello stabile multifunzionale, con sala polivalente
Nuovi locali per l'amministrazione pubblica e l'Ufficio tecnico, la Giudicatura di pace del Circolo delle Isole, ma anche una sala per il Consiglio comunale, oggi costretto a riunirsi alle scuole. E ancora: un asilo nido, locali per le attività associative e una mensa per gli alunni delle Elementari. Sono i contenuti principali del futuro “Centro civico” di Ascona, che sorgerà in via delle Scuole, al posto degli attuali prefabbricati, su una superficie di quasi duemila metri quadrati.
Martedì sera, con 23 voti favorevoli e un'astensione, il Consiglio comunale ha accordato al Municipio un credito di 945mila franchi per lo sviluppo del progetto definitivo. Un progetto che sarà basato su quello risultato vincente in un recente concorso architettonico, firmato dal team guidato dallo studio Pessina architetti Sa di Lugano.
L'edificazione del nuovo stabile è stata definita «un'opportunità di crescita per il nostro comune, con contenuti di qualità», da Marco Passalia (il Centro), che ha aggiunto: «È una costruzione da realizzare per le future generazioni». Massimo Biffi, per il Plr, ha annunciato l'adesione del suo gruppo alla proposta del Municipio per «un'opera importante». Entrambi hanno tuttavia posto l'accento sull'esigenza di tenere sotto controllo, già in questa fase, i costi, affinché non venga superata la somma prevista per la costruzione (9,1 milioni di franchi). Il tutto, comunque, senza pregiudicare la qualità del risultato finale. Il sindaco Luca Pissoglio è stato rassicurante, ricordando la forchetta del più o meno 20 per cento prevista in questo caso.
Valerio Sala (Gruppo rosso verde + FA) ha proposto un emendamento: creare spazio nel futuro “Centro civico” per gli archivi delle aziende comunali, in modo da liberare locali da destinare a esposizioni d'arte nella prestigiosa Casa Serodine. Pissoglio ha spiegato che la decisione di ospitare gli archivi storici del Comune in Casa Serodine era stata presa a suo tempo dal legislativo: «Due sale al pianterreno sono riservate a mostre d'arte e cultura – ha aggiunto –. Spostando i documenti delle aziende, in tutto quattro antine, cambierebbe poco o nulla». Tanto è bastato per convincere la sala, che ha bocciato l'emendamento.
Un secondo credito, questa volta di 290mila franchi, è stato concesso (con voto unanime) per l'allestimento di un altro progetto: quello per la rete tele-termica a bassa temperatura nel comparto scuole. Un'idea che ha raccolto ampi consensi: «Si preleva l'acqua di falda e la si distribuisce agli edifici, che la utilizzeranno con una propria termopompa – ha ricordato Matteo Rampazzi, Plr –. Ciò offre molteplici vantaggi: è un sistema flessibile ed efficiente. Andrebbe esteso ad altre aree del comune». Il municipale Stefano Steiger ha spiegato che in effetti la soluzione, oltre ad essere innovativa (è la prima del genere in Ticino), è interessante sotto molti punti di vista: l'acqua prelevata dal sottosuolo viene distribuita a chi poi la utilizza per il riscaldamento o il raffreddamento. «Ad Ascona, estendendo questo sistema si potrebbe coprire il fabbisogno termico del 49 per cento di tutti gli edifici abitativi. Con il primo progetto arriveremo a ridurre le emissioni di CO2: 180 tonnellate in meno per gli edifici pubblici che verranno serviti dalla rete e 390 tonnellate per gli edifici privati. Per quanto riguarda un possibile sviluppo verso altri quartieri, devo ammettere che la scelta potrebbe rivelarsi estremamente interessante per il nucleo storico, dove il risanamento energetico degli stabili è più complesso e sottostà a regole restrittive».
Nel corso della medesima seduta, sono stati approvati senza particolari discussioni altri crediti. In particolare: 95mila franchi per lavori urgenti di risanamento del tetto piano e altre opere di manutenzione straordinaria al Teatro San Materno, prezioso edificio in stile Bauhaus di proprietà del Comune. Ricordiamo che recentemente si erano verificate infiltrazioni d'acqua tra la soletta grezza in calcestruzzo e l'impermeabilizzazione. All'interno dello stabile aveva subito danni il tinteggio dei soffitti, delle pareti dei locali sottostanti e di parte della facciata esterna.
Hanno superato lo scoglio del legislativo anche i 495mila franchi per la valorizzazione e la rivitalizzazione del riale Brima in zona Siberia. In questo caso si tratta di un investimento “dovuto”: infatti il Cantone ha posto come condizione alla concessione della licenza per la copertura della pista di ghiaccio della Siberia, i lavori di naturalizzazione del riale che scorre nei pressi della struttura. Una richiesta che era ben nota alle autorità del Borgo, avvisate con largo anticipo di questa esigenza. Le opere per il tetto della patinoire e per il riale saranno eseguite contemporaneamente. In particolare, per quanto riguarda il corso d'acqua, il Comune valorizzerà e ridarà un flusso più naturale al tratto della Brima che va dalla tribuna degli spettatori fino al Castello San Materno.