Se ne va (provvisoriamente?) un altro pezzo di storia cittadina. Da lunedì prossimo il cantiere di una nuova struttura alberghiera sotto i portici
Oltre due milioni di investimento in Largo Zorzi per una nuova struttura alberghiera con ristorante-bar annesso. Lo stabile, di proprietà della famiglia Merlini, è quello che ospita, al piano terra, il “mitico” bar “Al Böcc”, che cesserà dunque di esistere almeno nella forma attuale, che si rifà a quella storicamente apprezzata da generazioni di locarnesi. Tuttavia, con questa operazione dalla prossima Pasqua Locarno guadagnerà un Boutique Hotel con 16 camere doppie (alcune trasformabili in quadruple), «cui potrebbe benissimo aggiungersi un nuovo “Böcc” che non faccia per forza rimpiangere il suo predecessore. A dirlo è Aldo Merlini, dell’omonima famiglia, che proprio in ambito turistico può ampiamente dire la sua in quanto presidente dell’Organizzazione turistica regionale Lago Maggiore e Valli.
«L’ultimo intervento sull’edificio risale al 1975, ed è quindi facile immaginare quanto una profonda ristrutturazione fosse necessaria. L’idea di realizzare un Boutique Hotel era nata circa 3 anni fa, vista la forte richiesta sul mercato turistico di camere alberghiere. È vero che nel frattempo, grazie a diversi altri progetti che si sono sviluppati, le cose sono un po’ cambiate, ma non è mutata la nostra intenzione di arricchire Locarno e la regione con un ulteriore tassello nel mosaico dell’offerta turistica».
Alla base delle 16 camere potrebbe dunque esserci posto per un “nuovo Al Böcc”, la cui esatta identità verrà comunque stabilita dalla famiglia Merlini unitamente all’asconese Gruppo Seven, prescelto per gestire la struttura alberghiera e il ristorante-bar, che fra interno e fronte piazza si estenderà su 100 metri quadrati. A questo proposito Aldo Merlini sottolinea che «la priorità per gestire il Boutique Hotel e anche il ristorante-bar sottostante era stata concessa all’attuale gerente del “Böcc”, Luigi Fusi, cui era stata fatta in questo senso una proposta formale. Per motivi suoi, Fusi ha declinato, ragione per cui abbiamo aperto l’orizzonte ad altri potenziali interessati. Fra le diverse proposte giunte, quella che maggiormente ci ha convinti è stata quella del Gruppo Seven di Ascona, con il quale verrà anche scelto il nome dell’albergo e del ristorante sottostante».
Nell’approssimarsi all’uscita di scena dal “suo” bar “Al Böcc”, Fusi preannuncia un “aperitivo di saluto”, che si terrà sabato 30 settembre dalle 17 alle 20. Ma prima c’è spazio per i ricordi: «Il Böcc è attualmente identificato come la paninoteca di Locarno; e lo è da un pezzo. In questo senso, è emblematico che se parli a qualcuno del “Böcc”, con un sorriso la memoria vada subito all’alfiere dei panini, il Boscaiolo, la cui ricetta è un’esclusiva del bar, è rimasta inalterata da tempo immemore e tramanda il suo gusto di generazione in generazione. Quello che da fine Ottocento in poi ha caratterizzato il locale è la sua filosofia, che consiste nell’incontro senza formalismi, fra locarnesi, su un “territorio” comune. È bellissimo constatare quanti padri o nonni arrivino da noi con i figli e i nipoti, ricordando situazioni che essi stessi hanno vissuto da bambini. È la magia del “Böcc” che si tramanda».
Tornando sull’imminente cantiere della nuovo Boutique Hotel, Merlini sottolinea alcuni aspetti tecnici: «La facciata è protetta dall’Ufficio beni culturali, con l’obbligo di mantenere colori e materiali originali. Il che determina un rilevante sforzo finanziario. Sarà inoltre realizzato un sistema di riscaldamento acqua-acqua, con la termopompa, e tutte le camere saranno fonoisolate, con vetri a tre strati. Senza dimenticare l’ascensore interno, che attualmente non c’è. Un dato di fatto è che noi quando costruiamo lo facciamo all’insegna della qualità, non della speculazione. La scelta di puntare su un Boutique Hotel va proprio in questa direzione».
Intanto, dal fronte del Gruppo Seven trapela la conferma della possibilità che del Böcc, oltre al carattere del ristorante-bar («destinato ai turisti e ai locali, assolutamente niente di esclusivo», dice Sandro Cattaneo) la nuova struttura potrebbe addirittura ereditare il nome: «C’è una riflessione in corso. Quel che desideriamo è che il luogo continui ad essere un punto di riferimento in primo luogo per i locarnesi».