Locarno

Nuovo hangar, c'è un'opposizione ambientalista

All'Aeroporto Wwf, Pro Natura e Fondazione Bolle di Magadino contestano l'edificazione della struttura. L'iter rallenta ma si confida in un accordo

24 ottobre 2023
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La nuova aviorimessa (Hangar 1) dell'Aeroporto cantonale di Locarno, pensata per sostituire l'attuale capannone provvisorio sotto il quale opera, dall'autunno 2021, la Aelo Maintenance Sa, viaggia con un po‘ di ritardo. Al momento dell'inoltro della domanda di costruzione, infatti, tre associazioni ambientaliste (Fondazione Bolle di Magadino, Wwf Svizzera italiana e Pro Natura) hanno inoltrato, un po’ a sorpresa dei promotori, un'opposizione. Nulla di compromettente e che affossi le intenzioni di Cantone e privati, sia ben chiaro, ma comunque tale da richiedere alle parti di tornare a confrontarsi per trovare una soluzione concordata che sciolga la matassa e consenta l'avvio di questo importante cantiere. Non è invece stato oggetto di opposizioni o ricorsi l'altro progetto (ricordiamo che per velocizzare l'iter burocratico legato all'ottenimento delle licenze edilizie la procedura era stata suddivisa in due parti) che viaggia di pari passo con l'hangar, relativo alle opere di competenza cantonale che prevede in particolare: l’edificazione di una nuova sede aeroportuale in sostituzione delle vetuste baracche della Direzione risalenti agli anni 70, la realizzazione di un nuovo accesso diretto all’area aeroportuale, la costruzione di un nuovo piazzale in corrispondenza della nuova aviorimessa con relativo raccordo alla via di rullaggio e lo smontaggio dell’hangar provvisorio con ripristino della superficie ad area verde.

Nessun legame tra il nuovo hangar e la tipologia dei velivoli


Antonio De Nigris, responsabile del Demanio e dell'Aeroporto cantonale sulle rive del Verbano, non nasconde di essere stato un tantino spiazzato dall'opposizione degli ambientalisti, dal momento che nelle precedenti occasioni d'incontro tra le parti, era stata illustrata in modo chiaro e dettagliato la via che si sarebbe percorsa e le esatte finalità di questa struttura. Ma, a quanto ci è dato sapere, il timore che la nuova aviorimessa possa contribuire, in un modo o nell'altro, a rendere la pista dell'aviosuperficie locarnese più appetibile e gettonata per aerei più rumorosi e inquinanti (come i propulsori jet o i bimotori) rispetto ai piccoli velivoli impiegati ora non trova riscontro. Un rischio che, dal momento che i movimenti aerei annuali a Locarno sono plafonati, appare scongiurato ma che comunque sembra turbare i sonni delle tre associazioni. Si tratterà quindi, ci ha riferito De Nigris, di rassicurare la controparte e di convincerla del fatto che si tratta di un “falso problema”. «La nostra tabella di marcia prevede di consegnare la nuova aviorimessa e le opere connesse entro la fine del 2025. Siamo già quindi un tantino tirati con i tempi. Speriamo di poter aprire il cantiere nella metà del prossimo anno».

Il credito all'indirizzo del Gran Consiglio

La realizzazione della struttura richiederà circa un anno e mezzo di lavori. Nel frattempo dovremmo sottoporre al Gran Consiglio il Messaggio per il credito d’opera per le opere cantonali. Confidiamo dunque nel fatto di poter sciogliere in tempi brevi il nodo delle opposizioni. Dopotutto questa operazione di sostituzione 1:1 dell’hangar di manutenzione e quella di svecchiamento delle vetuste e obsolete baracche oggi presenti lungo la pista permetterà di giungere a un riordino del comparto centrale che sarà reso maggiormente funzionale e accogliente per gli operatori. Non si aggiunge nulla che possa andare nella direzione di un incremento dell'attività aviatoria o che possa portare a un cambiamento della tipologia degli aeroplani in arrivo a Locarno», spiega a laRegione il nostro interlocutore.
Esula dal discorso attuale, invece, tutto ciò che riguarda l'atteso mini allungamento della pista e la posa della nuova illuminazione, progetti che da anni attendono di essere concretizzati ma che sono fermi negli uffici della Confederazione a Berna.