Locarnese

‘Riscaldamento climatico sì, ma dobbiamo reagire’

Per Marco Gaia, meteorologo di MeteoSvizzera, ‘grandinate simili capitano nel Locarnese ogni trent'anni. Ma rischiano di diventare più frequenti’

Scenario apocalittico
(Ti-Press)
26 agosto 2023
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Strade trasformate in fiumi ghiacciati, prati verdi diventati nel giro di un paio di minuti enormi distese bianche. La grandinata di ieri, venerdì 25 agosto, ha lasciato segni evidenti nel Locarnese, e in particolare tra Minusio, Ascona, Losone, Arcegno, Locarno e Solduno.

Un evento eccezionale, ma fino a un certo punto, come spiega in questa intervista a ‘laRegione’ il meteorologo di MeteoSvizzera a Locarno Monti Marco Gaia.

È una situazione eccezionale quella che abbiamo vissuto venerdì sera nel Locarnese?

Sì, può tranquillamente essere considerato come un temporale eccezionale. È raro avere dei temporali alle nostre latitudini di una simile intensità. I chicchi di grandine che l'hanno accompagnato sono stati fra i cinque e sette centimetri di diametro, cosa che secondo le nostre stime si verifica in questa regione circa ogni trent'anni.

In questo caso abbiamo avuto proprio un fenomeno estremo, se si può definire tale, molto mirato, ovvero circoscritto in pochi chilometri. Come mai?

Questa è la caratteristica dei temporali. Benché siano estremamente intensi e violenti sono dei fenomeni tutto sommato circoscritti. In genere una nuvola temporalesca normale ha un diametro di due, tre, magari cinque chilometri; mentre una veramente gigantesca può raggiungere un diametro di dieci chilometri. E all'interno della nuvola temporalesca non è tutta la superficie che genera, per esempio, la grandine. La grandine si forma in zone molto limitate e non è assolutamente strano che magari un campo venga completamente triturato e quello di fianco invece rimanga intatto.

La domanda che molti si pongono è se dobbiamo abituarci a questi eventi sempre più estremi?

Più che altro dobbiamo reagire, non abituarci. Perché l'abituarsi da quasi un po' il senso di fatalismo. In realtà sappiamo benissimo che continuando a emettere gas ad effetto serra contribuiamo al riscaldamento climatico e il riscaldamento climatico vuol dire aggiungere energia negli strati bassi dell'atmosfera. Questa energia è il carburante che dà vita alle precipitazioni e ai temporali intensi. Quindi, purtroppo sì, quello che abbiamo fatto nel passato, e quello che stiamo continuando a fare, fa sì che tali fenomeni tenderanno ad aumentare. Ma dobbiamo reagire perché possiamo ancora fare qualcosa.