Dopo due anni i conti delle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi Sa sono tornati a tingersi di nero, seguendo il trend al rialzo di passeggeri
Il 2022 è stato l'anno del rilancio per le Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi Sa (Fart). È quanto emerso dall'Assemblea annuale che si è svolta giovedì 15 giugno, l'occasione per i presenti per prendere atto dei risultati finanziari, approvare i conti 2022 e fare il punto sull’andamento dei passeggeri della ferrovia delle Centovalli e delle autolinee, nonché sui numerosi progetti che lanciano verso il futuro l’azienda locarnese.
Dopo due anni, contrassegnati da un disavanzo riconducibile agli effetti della pandemia, l’azienda ha infatti registrato una chiusura di esercizio in cifre nere. Il conto economico ha messo in evidenza un utile pari a 1’421'000 franchi, con introiti da trasporto che hanno segnato un importante incremento (+2,5 milioni) rispetto al consuntivo dell’anno precedente.
«I dati finanziari vanno di pari passo con il trend positivo nell’andamento dei passeggeri trasportati – commenta Paolo Caroni, presidente del Consiglio d’amministrazione delle Fart –. A livello di autolinee, le variazioni percentuali hanno infatti registrato nel 2022 una buona crescita (+11,4%) per le linee urbane e una situazione stabile per le linee regionali (-2,5%) rispetto all’anno precedente. In totale sono stati trasportati 6,7 milioni di passeggeri, di cui 4,7 milioni a bordo delle linee bus urbane e 2 milioni sulle linee bus regionali».
Per quanto riguarda la ferrovia, i dati hanno confermato un numero di passeggeri in crescita (546mila, +17% rispetto al 2021). «L’aumento è confortante, anche se rispetto all’anno record del 2019, in cui la ferrovia aveva trasportato 647mila passeggeri, si rileva ancora una minor affluenza del 16%. Il 2019 rimane per noi un importante anno di riferimento, poiché ha mostrato numeri da record per quanto riguarda la percorrenza della ferrovia. L’obiettivo della direzione è raggiungere e superare queste cifre nei prossimi anni, anche grazie al futuro potenziamento dell’offerta previsto tra Locarno e Intragna nell’ambito del Programma di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria».
I primi quattro mesi dell’anno corrente si confermano di buon auspicio per questo 2023 per le Fart. Il numero dei passeggeri, infatti, si situa al di sopra della media degli ultimi anni, confermando lo sviluppo positivo della domanda. Nello specifico, i dati da gennaio ad aprile hanno registrato un incremento percentuale simile per le autolinee regionali (+16%) e urbane (+17%) rispetto agli stessi mesi del 2022. Anche a bordo della ferrovia delle Centovalli i dati sono in crescita: nel primo quadrimestre del 2023 il numero dei passeggeri è ampiamente superiore (+34%) rispetto a quello del 2022.
Nel rapporto di gestione presentato all’annuale assemblea sono stati anche evocati gli importanti progetti strategici che segneranno il futuro dell'azienda di trasporti locarnese. Per il progetto della nuova officina-deposito a Riazzino sono state depositate le domande di costruzione per la demolizione dello stabile attuale nonché per la costruzione di quello nuovo. I lavori di progettazione a cui seguirà la fabbricazione dei nuovi treni proseguono a ritmo sempre più serrato e la consegna dei primi veicoli è prevista entro la fine del 2024. Per quanto concerne l’infrastruttura ferroviaria, è stata completata a fine marzo la prima tappa dei lavori di sostituzione dell’impianto di sicurezza per le stazioni di Muralto, S. Martino e Verscio. È ora in corso la seconda fase del progetto riguardante il completo rinnovo dell’impianto di sicurezza tra Muralto e Camedo, da completare entro fine 2025. Sono pure in corso in numerose stazioni lungo la tratta ferroviaria i lavori di adattamento dell’infrastruttura alla Legge disabili (LDis).
Il trend di aumento dei passeggeri sia a livello di autolinee che a livello di ferrovia, così come gli importanti progetti strategici avviati permettono alle Fart di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo e di lanciare nel migliore dei modi il programma dei festeggiamenti previsti per i primi 100 anni della ferrovia, a partire dal prossimo mese di novembre.
Nel frattempo il Consiglio di Stato ha approvato il messaggio riguardante un importante progetto selvicolturale per la cura di 258 ettari di bosco di protezione, tramite tagli di rinnovazione e di stabilità, a monte del tracciato della linea Fart e della strada cantonale, fra Solduno e Ponte Brolla e nel comune di Centovalli fra Intragna e Camedo. La moria del castagno, le difficoltà incontrate da altre specie, il recente vasto incendio a Verdasio, la diffusione di neofite, così come le sempre più frequenti trombe d’aria, impongono una rinnovazione del bosco di protezione. Oltre a interventi di cura del bosco, il progetto prevede opere di miglioria alla rete d’esbosco così come la realizzazione di una nuova vasca antincendio con una cospicua riserva d’acqua.
Nella zona toccata dall’incendio del 2022, circa 5 ettari di bosco di protezione diretta dell’abitato di Verdasio, sono stati completamente distrutti dalle fiamme. Per ricostituire il bosco di protezione, sono già iniziati da parte del Comune di Centovalli dei primi interventi urgenti, che verranno continuati – fanno sapere dal Cantone – nell’ambito del presente progetto con importanti piantagioni. Questi interventi assicureranno a lungo termine una funzione protettiva efficace da parte del bosco contro i pericoli di caduta sassi e frane. Grazie agli interventi previsti sarà poi migliorata anche la capacità di lotta agli incendi di bosco, soprattutto nella parte bassa delle Centovalli.
I lavori sono promossi dalle Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi Sa e dalla Divisione delle costruzioni con la partecipazione della Società Elettrica Sopracenerina Sa (Ses), in stretta collaborazione con la Sezione forestale. Gli interventi saranno finanziati principalmente dal Cantone e dalla Confederazione nella misura dell’80% per la componente selvicolturale e del 70% per quanto concerne la componente legata agli accessi e all’antincendio. I costi restanti, dedotto il ricavo del legname, saranno a carico dei tre partner.
Il progetto si svilupperà sull’arco di 15 anni (2024-2038) con un investimento complessivo di 5'377'000 franchi (il contributo cantonale sarà di poco superiore a 2,6 milioni). Il previsto taglio di oltre 12'000 metri cubi di legname, garantirà la fornitura regolare alle due centrali termiche di Intragna e Losone, oltre a un importante volume di lavoro per le imprese forestali ticinesi.