Locarnese

‘Ecco come Locarno già sostiene la parità di genere’

Il Municipio cittadino prende posizione su una mozione (alla quale non aderisce) e spiega quanto e cosa si sta facendo

La palla passa nel campo del Consiglio comunale che dovrà votare la mozione
(Ti-Press)
31 maggio 2023
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Un impegno concreto per la parità di genere per la Città di Locarno. A chiederlo era stata una mozione presentata il 7 marzo 2018 dal consigliere comunale Fabrizio Sirica (Ps) e cofirmatari: tra le richieste anche l'introduzione del bilancio di genere.

Sul tema interviene il Municipio, che propone le sue osservazioni finali. “La mozione – ricorda l'Esecutivo – chiede che il Comune di Locarno aderisca alla Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale. Una tale adesione implica che, entro due anni dalla firma della Carta, il Comune abbia elaborato un preciso piano d’azione per implementare provvedimenti concreti atti a raggiungere l’eguaglianza tra donne e uomini. Prima di poter definire un piano d’azione è però necessario svolgere un’approfondita analisi: un Bilancio di genere (Gender budgeting) per comprendere come si presenta la situazione attuale”. Un'operazione, quest'ultima, che può costare attorno ai 200mila franchi, come ben sa la Città di Mendrisio, che ha già fatto eseguire il bilancio di genere, impiegando circa un anno e mezzo prima di poter ultimare il documento.

Un altro esempio è quello di Bellinzona: la Turrita s'impegna concretamente per la parità di genere “ma, nonostante abbia sottoscritto la Carta europea per l’uguaglianza e la parità dei sessi nella vita locale nel 2007 il progetto non è, ad oggi, stato avviato”, specifica il Municipio di Locarno.

“Condividiamo i principi della parità di trattamento tra donne e uomini – prosegue lo stesso Esecutivo – e già la sosteniamo attivamente con molteplici iniziative, quali: la parità salariale; la concessione di contratti a tempo parziale per favorire le persone nella gestione di vita lavorativa e famiglia; la concessione di congedi non pagati (ad esempio per prolungare il periodo di accudimento di un/a neonato/a dopo il congedo di maternità); i congedi per assistere i figli (e non solo) in caso di malattia; il telelavoro; l’assenza di pregiudizi di genere nei processi di selezione. Altre iniziative sono in corso per favorire le carriere lavorative delle donne che desiderano impegnarsi con maggiori responsabilità nel contesto lavorativo, indipendentemente se posizioni di conduzione siano affiancate o meno alla carriera familiare. Il job sharing (condivisione di una posizione lavorativa a tempo pieno con due persone a tempo parziale), anche in questo caso per favorire la coesistenza tra carriera lavorativa e familiare. Tutte queste iniziative perseguono inoltre l’obiettivo di permettere un cambio di paradigma all’interno dell’amministrazione comunale affinché ci sia più sensibilità e apertura mentale verso la parità di trattamento tra donne e uomini”.

Per il Municipio il costo iniziale di 200mila franchi e le spese successive, quantificate in misura di un’assunzione supplementare di una persona a tempo parziale (50 per cento, per 60mila franchi all'anno), non si giustificherebbero. “Ci chiediamo se l’importante investimento di tempo e risorse finanziarie necessarie per soddisfare tutti i requisiti di una eventuale adesione alla Carta sia, in questo momento, un provvedimento che permetta un tangibile ritorno dell’investimento oppure se sia più opportuno proseguire con iniziative mirate per favorire il perseguimento di alcuni principi in essa contenuti”. E infine: “Sarebbe peccato aderire alla Carta senza poi darvi seguito nella concretizzazione come previsto dai principi della medesima”.

Va detto che la Commissione della legislazione del Consiglio comunale di Locarno, con il suo rapporto del 22 marzo 2022, propone l'approvazione della mozione di Sirica. Ciò nonostante, dopo aver preso atto delle conclusioni del rapporto commissionale, il Municipio ribadisce di “condividere i principi della parità di trattamento tra donne e uomini e sostiene attivamente già ora tale parità con molteplici iniziative. Allo stadio attuale riteniamo però che un impegno finanziario così rilevante come quello che necessiterebbe l’adesione alla Carta europea andrebbe a debito di altri progetti prioritari sui quali investire, quali ad esempio la funzione di addetto/a alla gestione della qualità, l’addetto/a alla sicurezza sul posto di lavoro nonché, come in discussione da una mozione, la figura del referente interculturale”. Ragione per cui, l'Esecutivo non aderisce alla mozione. L'ultima parola spetta ora al Consiglio comunale.