Nella Chiesa parrocchiale di Moghegno i funerali del 41enne ucciso giovedì scorso al Centro scolastico della Bassa Vallemaggia
Il suono del motore delle Harley fuori dalla chiesa, fatto rimbombare dagli amici “biker” per un estremo saluto in linea con la persona, la sua indole, le sue passioni. E poi i ricordi dei colleghi al Centro scolastico ai Ronchini di Aurigeno, quelli dei familiari, dai primi motorini truccati alle moto di grossa cilindrata. Passando per i viaggi in America, terra di libertà e di culto per chi ama vivere i grandi spazi.
Il ritratto del custode dei Ronchini tracciato oggi durante la cerimonia funebre tenutasi nella chiesa parrocchiale di Moghegno è stato un omaggio all'uomo e alle sue doti, prime fra tutte la disponibilità e l'autoironia. Trasportato dagli amici pompieri di Maggia, il feretro ha tagliato in due una folla paragonabile a quella osservata lunedì al Centro scolastico per il momento di raccoglimento comunitario organizzato dall'Assemblea genitori. Terminata la cerimonia, gli stessi militi, disposti lungo la via che separava la chiesa dal carro funebre, hanno tributato il loro commosso, silenzioso addio a quello che è stato un valido compagno d'azione ma prima ancora un “soci”.
Ancora una volta, come successo già lunedì, la voce delle istituzioni è stata nella parrocchiale di Moghegno quella di Massimo Ramelli, capodicastero Educazione a Maggia, presidente del Consorzio scolastico Bassa Vallemaggia e anche amico del defunto. Bello e sentito il ricordo, per il quale Ramelli ha attinto dalle emozioni di chi ha conosciuto e lavorato con il custode, per lunghi anni, alle scuole.
Ai figli, ai familiari e alla compagna vadano le condoglianze da parte della redazione della “Regione”.