Prosegue il lavoro di ricerca di Davide Perazzi che attraverso vecchie foto mira far conoscere fatti, curiosità e momenti di vita passata
Brissago, la sua gente, il suo passato. Ricordo e memoria attraverso le fotografie di luoghi, le ambientazioni, i costumi e i personaggi che ormai non ci sono più o che sono cambiati. È questa la missione didattica di ‘Brissago Ieri’, il progetto di ricerca condotto da Davide Perazzi, dipendente del Comune con la grande passione per la storia della sua comunità e le sue radici. Una raccolta d’immagini in bianconero digitalizzate poste sul sito che prosegue e che mira a trasmettere, alle nuove generazioni, un ricordo del borgo lacustre e della sua gente attraverso immagini (spesso inedite, fino a oggi rimaste magari chiuse nel cassetto o nella memoria di qualche concittadino conoscente o amico e che ora possono tornare in vita). Davide Perazzi, in questo suo percorso espositivo online, dedica un particolare ricordo a Nino Storelon, «per le foto, il tempo e tutte le cose belle che mi ha raccontato su Brissago», come pure «a tutte le persone che mi hanno inviato le proprie foto e materiale vario come Giansiro Feruzzi, la famiglia Bischof, la stupenda foto panoramica di Guido Bianchi. Un altro ricordo bellissimo sono le giornate passate con Paolo Arnold che fu di grande aiuto con i nomi delle persone ritratte e molti altri amanti di Brissago».
L’autore ha pure deciso di aggiungere al sito, oltre alle foto vecchie ‘Brissago Ieri’ anche foto attuali di una nuova sezione, ‘Brissago Oggi’; scelta dettata da due motivi: «Il primo per vedere le differenze tra il passato e il presente del nostro paese che non vuole essere un ricordo nostalgico ma un sapere collettivo; il secondo motivo per lasciare alle future generazioni due periodi storici, così magari qualcuno fra 30-50 anni, chissà, deciderà di fare lo stesso lavoro per mostrare come è mutato nuovamente il Comune. Naturalmente la nuova parte non è un sito turistico né pubblicitario, bensì esclusivamente storico, visto che del passato non ci sono molte fotografie (come è il caso, strano ma vero, dei commerci) ma solo ricordi. Così ho fotografato negozi, bar, ristoranti, stradine, frazioni, monti e altro ancora. Le fotografie delle varie manifestazioni verranno integrate durante l’anno, così come alcuni scatti delle montagne, di alcuni artigiani che ancora non fanno parte della collezione, delle belle cime».
Quanto al futuro, «è mio desiderio di creare una mappa con posizionati i vari negozi, bar, ristoranti sul territorio. Per questa nuova sfida del sito ringrazio Giuliano Branca che con i suoi bellissimi libri su Brissago, mi ha ispirato». Naturalmente chi volesse mettere a disposizione vecchie fotografie o interessanti testimonianze della storia del paese può contattare il curatore della raccolta. Sarà anche questo un modo per sentirsi più uniti come comunità e sarà di aiuto per ricostruire e cristallizzare, nel tempo, un po’ di passato, da divulgare alle nuove e future generazioni. Tutti potranno contribuire per essere, così, i co-autori del progetto. In questa iniziativa non è secondario l’aspetto umano. Tante volte, nelle case di chi ti permette di copiare le fotografie, si sono creati momenti affascinanti, con racconti e narrazioni del passato in cui si rievocano ricordi, amicizie e vissuti speciali.
Il progetto per dare un’identità e ricostruire un pezzo di storia locale è partito già nel 2015, 10 mesi fa invece, quello recente dedicato a ‘Brissago Oggi’; come tutti i progetti di un sito internet è sempre in continuo mutamento e miglioramento. Al suo dinamico promotore le idee per farlo crescere ancora non fanno certo difetto:«In futuro, tempo permetto, non mi dispiacerebbe creare anche dei video di manifestazioni, passeggiate, sentieri o altro riguardanti Brissago. La voglia d’implementare il sito è tanta, occorre ovviamente l’aiuto delle persone che sono la memoria storica di Brissago. In questi termini la piattaforma online è un servizio semplice ed efficace per pubblicare (nel senso proprio di rendere pubblici) documenti sconosciuti, o nascosti in scatoloni. È la ‘vetrina’ intrigante, più emozionante, più coinvolgente di qualsiasi altra guida, viva e accessibile, senza rischi per la conservazione, delle radici del territorio e della sua gente. Di un patrimonio storico cosiddetto ‘minore’ che merita diffusione e conoscenza.