Ripreso da un automobilista al quale ha attraversato la strada, conferma la presenza del predatore nei pressi dei contesti urbanizzati. Ecco il perché
Un lupo filmato da un automobilista incredulo mentre si aggira, di buon mattino, con passo tranquillo, a pochi metri dalla strada che dall'ex Caserma di Losone porta allo Zandone. Il video sta, ovviamente, facendo il giro delle chat di WhatsApp.
«Mercoledì mattina, attorno alle 8.45, mi trovavo al volante e, all'improvviso, dalla vegetazione a valle della strada, lato Golf patriziale, ho visto quello che inizialmente pensavo fosse un cane senza guinzaglio sbucare all'improvviso – racconta l'autore del filmato a laRegione –. Ha attraversato la strada e si è fermato proprio nel bel mezzo della carreggiata. Naturalmente ho frenato di colpo, per non investirlo. A quel punto, da una distanza di circa cinque metri, mi sono reso conto che non era affatto un cane. Ho preso il telefonino e l'ho filmato, seguendolo nel suo spostamento verso la collina, prima che sparisse tranquillo nel bosco. Di lupi ne ho già avvistati parecchi nelle valli ticinesi, ma di giorno e da queste parti mai».
Dopo le molteplici segnalazioni della presenza del canide selvatico nel fondovalle valmaggese, ecco dunque l'ennesima prova di questi ripetuti passaggi non lontano (quando non addirittura nei centri abitati, come accaduto a fine febbraio a Bignasco). L'Ufficio caccia e pesca conferma la veridicità delle immagini e che, fortunatamente, non vi sono state predazioni nelle ultime settimane attorno alle aree abitate.
«La notizia della presenza del lupo sul nostro territorio ci è arrivata per vie traverse durante la giornata di mercoledì e in seguito siamo stati contattati dall’Ufficio caccia e pesca del Cantone, che tra l’altro durante la notte tra mercoledì e giovedì ha presidiato la zona dell’avvistamento con i suoi uomini – ci spiega il sindaco di Losone, Ivan Catarin, per il quale l’arrivo del canide selvatico sul territorio comunale rappresenta sì una sorpresa, ma per il momento non una preoccupazione –. Anche perché per quel che ne sappiamo, potrebbe già essere molto lontano, è un animale in grado di percorrere svariati chilometri in poco tempo. In ogni caso da parte della popolazione non abbiamo ricevuto segnalazioni di avvistamenti e nemmeno segnali di preoccupazione, com’è giusto che sia, perché di fronte all’essere umano il lupo scappa. E sul nostro territorio, non ci sono nemmeno più animali da allevamento (i più vicini si trovano a Ronco Sopra Ascona, caprini, e a Cavigliano, bovini, ndr), per cui anche da questo punto di vista siamo tranquilli».
Per il sindaco di Losone si tratta comunque di una «situazione nuova da monitorare, ma senza creare allarmismi. Ne parleremo in Municipio, ma per il momento non prevediamo d'intervenire o d'intraprendere azioni particolari, se non seguire le indicazioni delle autorità cantonali».
Occorre comunque avere chiaro il concetto che la possibilità di avvistare un lupo presso un centro residenziale non è sinonimo di pericolo. Questi "incontri" testimoniano invece di come l’espansione delle popolazioni di lupo in aree collinari e di pianura, più densamente abitate rispetto alle aree montane, determina l’aumento delle probabilità di avvistamento in contesti urbanizzati. Se alcuni esemplari (tra i 4 e i 7 quelli censiti nei due distretti di Vallemaggia e Locarnese, una ventina in tutto il cantone, ci è stato riferito) hanno lasciato le aree boschive e di montagna per scendere al piano, è perché si stanno spostando in dispersione alla ricerca di territori non colonizzati da altri branchi. I lupi, come la maggior parte degli animali selvatici, cercano di evitare l’incontro con l’uomo, muovendosi soprattutto di notte. Può capitare che si avvicinino agli insediamenti umani anche durante il giorno, in condizioni particolari, ma secondo gli esperti sono episodi che non devono suscitare preoccupazione. Anche perché nei loro lunghi spostamenti solitamente impiegano le strade e i sentieri battuti e costruiti dall'uomo, evitando di percorrere avvallamenti impervi o zone di difficile accesso.
Per ricondurre i rischi per la popolazione alle giuste dimensioni l'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam) ha elaborato la cosiddetta ‘Strategia lupo Svizzera’. Essa contiene una precisa tabella con i criteri per la valutazione della pericolosità dei singoli eventi in caso d'incontro tra lupo e uomo e le conseguenti misure da adottare. Il comportamento del predatore entra in quella che è considerata la fase critica (‘rossa’) quando per più di due volte si avvicina agli insediamenti o se permane nelle immediate vicinanze per periodi prolungati. Come pure se si avvicina alle case durante le ore di attività dell'uomo, se si accosta a persone o, addirittura, se stabilisce la sua tana a meno di 50 metri dalle case. In questo caso vengono prese delle contromisure di dissuasione per ridurre quello che è il potenziale pericolo per l'uomo. Quale misura estrema (come in caso di attacchi a cani e animali da compagnia o atteggiamenti minacciosi) può scattare anche l'abbattimento. Sono comunque per fortuna ancora rarissime (e speriamo restino tali) – confermano i funzionari dell'Ufficio caccia e pesca – le situazioni, dove si sono manifestati dei comportamenti anomali da parte di alcuni lupi nei confronti dell'uomo.
La domanda conclusiva, che resta aperta, è a sapere se nel prossimo futuro dovremo considerare normale avere lupi in contesti molto antropizzati, come nei pressi dei centri urbani.
Il numero di lupi e di branchi in Svizzera è in aumento. Per questo, al fine di ridurre i danni agli animali da reddito, per la stagione alpestre 2023 la Confederazione mette di nuovo a disposizione fondi finanziari supplementari per le misure di protezione del bestiame. I detentori di animali da reddito e i gestori degli alpeggi hanno la possibilità di presentare ai Cantoni domande di contributi finanziari per i provvedimenti urgenti. Nell’ambito del credito autorizzato dal Parlamento la Confederazione risarcisce ai Cantoni fino a un massimo dell’80 per cento dei costi. Le popolazioni di lupi e la loro diffusione sono in continua crescita in Svizzera. Attualmente nel nostro Paese vivono circa 250 lupi e 26 branchi. Durante l'estate alpestre è quindi da prevedere un aumento dei danni agli animali da reddito. Per sostenere l'economia alpestre tradizionale, nel 2023 la Confederazione ha stanziato fondi finanziari supplementari pari a un importo complessivo di 4 milioni di franchi volto a ridurre i rischi di attacchi. In tal modo sarà possibile sostenere diversi provvedimenti urgenti. Anche quest'anno il personale ausiliario che aiuta i pastori nell'attuazione delle misure di protezione degli animali da reddito può beneficiare dei contributi economici. Sarà inoltre ancora possibile sostenere finanziariamente alloggi mobili sugli alpeggi isolati. Infine, si potranno richiedere contributi forfettari per il rafforzamento delle recinzioni. Gli ulteriori provvedimenti d'urgenza decisi dalla Confederazione per l'estate alpestre 2023 completano le misure di tutela del bestiame che hanno dimostrato la loro validità (cani da protezione e recinzioni) e saranno integrati nell'attuale aiuto all'esecuzione concernente la prevenzione.