Un ampio servizio online della prestigiosa testata britannica premia la destinazione. Fabio Bonetti: ‘Storicamente molto amati dagli inglesi’
È vero che il ventaglio è particolarmente ampio: da Parigi a Milano, passando per le Highlands scozzesi, la Normandia, le Alpi francesi e i Paesi Bassi. Ma lo è anche che la redazione ha operato una precisa scelta di campo: dedicare a Locarno la foto principale del servizio. Di conseguenza, se c’è una destinazione prediletta rispetto a tutte le altre, è proprio la nostra. Se consideriamo poi che stiamo parlando di un articolo apparso sull’edizione online di “The Guardian” – un’istituzione non solo nel Regno Unito, ma in tutta Europa – allora Fabio Bonetti, direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli, questa volta può davvero presentarsi in ufficio con il vestito buono e il sorriso migliore.
Il servizio in questione si intitola “Scopri l’Europa in treno: cinque fantastiche vacanze estive in famiglia, senza volare”. E l’immagine che lo introduce è quella, classica e “sempreverde”, del Santuario della Madonna del Sasso. A valle, estendendosi a est, la tavola piatta del Lago Maggiore e in lontananza il Piano di Magadino. Davanti, nel contesto collinare, una natura lussureggiante cui forse non è estraneo un tocco di Photoshop. Ma quel che conta è l’effetto, oggettivamente abbagliante. Poi il testo, come accennato, spazia nello scibile delle vacanze su rotaia ai quattro angoli d’Europa. Consigliando peraltro, in apertura, un itinerario particolarmente spettacolare, che per raggiungere l’Italia dal Regno Unito contempla l’utilizzo del Treno Gottardo, “linea ferroviaria rinnovata del XIX secolo che costeggia il Lago dei Quattro Cantoni e si insinua attraverso le montagne innevate nella valle del Ticino tra Basilea e Locarno”. Ecco, Locarno, indicata, curiosamente, come “la città più calda della Svizzera, sul Lago Maggiore”.
Per Bonetti, cui la “Regione” ha richiesto un commento, tutto grasso che cola: «Quello inglese è per noi un mercato rilevante fra quelli di nicchia e sicuramente, in Europa, prioritario. Il Lago Maggiore è del resto storicamente una meta molto amata e frequentata dagli inglesi, sin dai tempi del Grand Tour – rileva –. Durante la Belle Epoque, con l’apertura della galleria ferroviaria del Gottardo e la costruzione del Grand Hotel, anche Locarno si inserì fra le mete turistiche internazionali frequentate dagli inglesi. E lo fece con successo». Detto questo, conclude, «essere presi in considerazione da una testata prestigiosa come il Guardian fa evidentemente sempre piacere», e del resto non è il frutto di un caso, bensì di «strette e fruttuose collaborazioni del nostro ufficio Marketing con Svizzera Turismo e Ticino Turismo, che sono partner assolutamente essenziali per raggiungere i mercati internazionali».
Ufficio Marketing che è sotto la responsabilità di Natalie Lupatini, non meno soddisfatta del suo direttore: «L’amore degli inglesi per il Lago Maggiore, e di riflesso anche per la nostra regione, è sempre attuale. I media dei mercati anglosassoni continuano a essere molto sensibili alla bellezza dei laghi italiani e del Verbano. Lago e montagna, parchi botanici (fra cui quello delle Isole), monumenti storici come la Madonna del Sasso o, ancora, viaggi in treno inusuali e affascinanti come quello sulla Centovallina, sono temi frequenti della pubblicistica di lingua inglese e questo articolo del Guardian lo conferma».
Proprio per questo, considerando che il primo errore da non fare è vivere di luce riflessa, senza metterci del proprio, Lupatini sottolinea che «da anni come Otlmv investiamo energie e risorse per attirare media importanti nella nostra destinazione. Lo facciamo utilizzando canali di comunicazione b2b (“business-to-business”, ndr) come Twitter e LinkedIn per ispirare, ma soprattutto collaboriamo con Ticino Turismo e Svizzera Turismo nel “Key Media Management”, dando supporto a eventi media che coinvolgono il nostro territorio, accompagnando giornalisti in viaggi individuali e di gruppo, curando le relazioni con giornalisti in occasione di grandi eventi, come ad esempio il Festival del Film».
Attirare l’attenzione dei media «è parte di un discorso marketing più complessivo. È un lavoro che richiede costanza e continuità e il cui risultato non è immediato, ma si vede a medio-lungo termine». Risultato che però, quando arriva, fa la differenza: «Ad esempio, essere stati inseriti di recente fra le 20 migliori destinazioni europee da “EuropeanBestDestinations.com” – il sito web dedicato al turismo più visitato d’Europa – è un segnale chiaro che in tutti questi anni ci siamo costruiti una reputazione che è il frutto di tanti elementi, fra i quali anche l’impegno con i media». Impegno che fra l’altro, considera ancora Lupatini, «si declina sempre più in versione digitale. Il mondo giornalistico sta infatti vivendo un cambiamento globale. Una volta c’erano le redazioni, i giornali e le riviste. Oggi la fanno oramai da padrone gli “influencer marketing”, i “blogger”, i fotografi/videomaker rinomati e le testate online. E i budget, inevitabilmente, seguono questa tendenza».