Lo indica il Consiglio federale, rispondendo a un’interrogazione di Piero Marchesi: ‘Sull’arco di una giornata risparmiate complessivamente 51 ore’
I tanto criticati semafori sul Piano di Magadino? Hanno ridotto gli ingorghi, fatto guadagnare tempo e denaro agli automobilisti. È quanto risponde il Consiglio federale a un’interrogazione di Piero Marchesi (Udc/Ti).
A detta del consigliere nazionale democentrista, il semaforo installato sul Piano di Magadino nell’attesa della costruzione del collegamento veloce A2-A13 – atteso per il 2040 – ha peggiorato le condizioni generali del traffico, creando lunghe colonne, ingorghi e, apparentemente, allungando i tempi di percorrenza.
Secondo il governo, il semaforo – ancora in fase progettuale e attivo probabilmente a partire dal 2025 – che regola l’accesso alla rotatoria presso il nodo di Quartino in zona ‘Pergola’, e destinato a favorire il traffico proveniente dal Gambarogno durante le ore di punta mattutine, avrebbe migliorato la fluidità sull’asse principale Bellinzona-Locarno.
Inoltre, si è constatata una diminuzione dei chilometri percorsi dagli utenti: la riduzione annua stimata nella zona è di circa 1,8 milioni di chilometri, con benefici in termini ambientali grazie al risparmio di oltre 120’000 litri di carburante all’anno, scrive l’esecutivo.
Stando alle simulazioni e ai rilievi effettuati, gli ingorghi risultano complessivamente ridotti, come pure i tempi medi di attraversamento dell’incrocio. In particolare, grazie alle misure introdotte, la somma nell’arco di una giornata dei tempi di percorrenza di tutti gli utenti è stata ridotta di 51 ore.
Insomma, dopo due mesi dall’attivazione del sistema, i risultati attesi sono stati raggiunti, precisa il Consiglio federale, aggiungendo che l’Ufficio federale delle strade prosegue col monitoraggio con l’obiettivo di verificare l’efficacia dell’impianto in tutte le stagioni e, se necessario, di perfezionarlo.