Una nuova sede operativa in Piemonte affianca la scuola principale, all’Aeroporto cantonale, non più in grado di assecondare l’elevato numero di richieste
Cinque anni. Tanti sono trascorsi all’Aeroporto cantonale di Locarno da quando l’allora Aero Locarno SA, società che per oltre un trentennio ha proposto una scuola di volo, ha ceduto il testimone alla nuova proprietà, che ne ha conservato il nome cambiandone, tuttavia, le finalità. Il target di questa nuova − ma già affermata realtà – è infatti oggi quello di addestrare soprattutto i futuri piloti professionisti di linea, a cui offrire il più alto standard di formazione disponibile sul mercato. Un rilancio in grande stile, che abbraccia pure l’ambito della manutenzione dei velivoli. Questo centro di competenza per la formazione dei piloti di linea di certificata qualità ha conosciuto, in poco tempo, una crescita del numero di richieste tale da aver reso necessaria l’apertura di una seconda base operativa. Stavolta oltre confine, a Cuneo, a sud di Torino.
Una scelta, quella dello scalo piemontese, che Stefano Buratti, responsabile della struttura e Daniele Dellea, responsabile degli istruttori, entrambi piloti di linea, figure chiave di questa realtà, spiegano snocciolando le cifre di un successo che li costringe a spostare parte dell’attività altrove. Anche perché, a Locarno, con l’attività di volo contingentata per motivi ambientali, sarebbe impossibile accontentare tutti. «L’accordo raggiunto con le autorità aeroportuali di Cuneo ci permette di avere a disposizione l’occorrente (anche in termini logistici) necessario al funzionamento di una scuola di riferimento importante qual è la nostra – spiega Stefano Buratti – Avevamo tentato la carta dell’Aeroporto di Lugano, ma purtroppo il discorso non è andato a buon fine. I costi eccessivi legati ad esempio alle tasse di atterraggio ci avrebbero impedito di essere concorrenziali sul mercato. Non dimentichiamo che lavoriamo con una clientela internazionale e questo ci costringe a guardare attentamente all’aspetto delle spese facendo riferimento al mercato estero. Non possiamo caricare sugli allievi piloti importi troppo onerosi. Lo spazio aereo a disposizione sopra Lugano è inoltre piccolo e questo avrebbe portato a una sorta di ‘cannibalizzazione’ difficilmente gestibile per tutti».
Detto fatto, lo sguardo dei responsabili della scuola di volo sulle rive del Verbano si è dunque rivolto altrove, oltre confine: «Avevamo valutato Alghero, Albenga e Bolzano. Aeroporti dalle caratteristiche strutturali interessanti (lunghezza della pista, meteorologia, collegamento veloce con la sede, procedure di avvicinamento, disponibilità ricettive ecc.). La scelta, alla fine, è però caduta su Cuneo. Si sono subito dimostrati interessati e disponibili, ma soprattutto onesti con i prezzi. Diverse scuole di volo italiane fanno capo a Cuneo, ma noi a differenza di loro ci abbiamo deciso di basarci anche lì, piantandoci la nostra banderuola. Siamo a un’ora e mezza di volo da Locarno, lo scalo dispone d’infrastrutture di qualità, cosa chiedere di meglio? Questo era l’obiettivo B; l’obiettivo A? Il primo corso a Cuneo pronto per il 5 aprile. Cinque anni esatti dopo l’inizio della nostra avventura a Locarno. Questa è la nostra strategia, chiara, senza la quale tutto crolla!» – prosegue il nostro interlocutore – Vogliamo diventare una scuola di riferimento per i piloti professionisti alla quale le compagnie facciano sempre più capo».
«Attraverso la partnership con "The airline pilot club", sorta d’intermediario reclutatore di aspiranti professionisti dell’aria, i selezionati positivi a una prima scrematura vengono indirizzati a noi. E da qui poi inizia l’iter formativo, con selezioni più approfondite che riguardano l’attitudine, il potenziale addestrativo e la capacità di fare squadra. Alle compagnie aeree internazionali noi dobbiamo essere in grado di presentarci come una scuola capace di assicurare la formazione necessaria agli studenti, svolta dalla A alla Z in casa nostra, senza necessità di doversi spostare altrove per completare i moduli accessori. Il tutto, ripeto, con un controllo, minuzioso, dei costi».
Questa seconda base operativa (nella quale verranno basati 12 aerei da addestramento) non andrà in alcun modo a sminuire il ruolo di Locarno. Anzi. «Noi siamo nati qui e qui vogliamo restare anche in futuro. Non c’è alcun motivo per spostarci altrove. Vi sono degli addestramenti specifici che a Cuneo non potremo fare (penso ai simulatori di bimotore DA42 e Boeing 737 che oggi abbiamo attivi a Mendrisio e che presto verranno trasferiti nella nostra rinnovata sede di Locarno, al volo notturno, ecc.). Motivo per cui gli allievi da laggiù si trasferiranno alle nostre latitudini per un determinato periodo, alimentando la nostra filiale. Inoltre non dimentichiamoci della nostra partnership con clienti svizzeri, di Como, Varese e anche dall’estero dal Nord Europa che qui a Locarno possono trovare tutto l’occorrente».
Per capire il successo dell’Aelo SA è sufficiente sbirciare dietro alcune cifre: La formazione (che dura circa un anno e mezzo) coinvolge costantemente circa 120-150 allievi. Le ore di volo sono "plafonate"a 5mila, 1’500 quelle trascorse nei due simulatori (replica 1/1 dei veri velivoli); una trentina gli istruttori tra freelance e fissi, provenienti dal mondo dell’aeronautica professionale, con grande, documentata, esperienza alle spalle. Quarantacinque i dipendenti, quasi tutti della regione, che ruotano attorno a questa realtà, con interessanti ricadute economiche per il territorio. Un centinaio gli allievi che possono invece far capo al residence dell’Aelo (in via Vallemaggia a Locarno) durante il loro periodo trascorso in Ticino.
Sono ben poche le scuole di volo con simili volumi di attività e in grado di offrire queste competenze in Europa. All’Aeroporto cantonale di Locarno tutto questo sino a ora è stato possibile, ma è chiaro che gli spazi e le sistemazioni logistiche attuali non sono più al passo con i tempi. Per questo è partito il progetto di riorganizzazione e riqualifica del comparto interessato dalla scuola e dal settore manutenzione velivoli. «Sarà un progetto di nuova sede totalmente finanziato dalla nostra Scuola, con la costruzione degli spazi amministrativi, dell’hangar battezzato ‘zero’, degli spazi per i simulatori e altro ancora».
Tutto fa parte di una visione che non è improntata al semplice domani, bensì agli anni a venire. Di Daniele Dellea la conclusione: «È un orologio, svizzero, che regola questo gioco».