Per onorare la memoria dello scomparso studioso, colleghi e amici di Cristiano hanno provveduto a dar seguito al suo lavoro di ricerca
Tra gli autori studiati da Cristiano Castelletti, il poeta latino Gaio Valerio Flacco era stato oggetto di particolare attenzione. La sua opera, intitolata "Argonautiche", suddivisa in otto libri, è dedicata all’impresa dell’eroe epico Giasone, protagonista dell’esplorazione dell’odierno Mar Nero con la nave Argo. Il mito affonda le proprie origini nell’età del bronzo (grossomodo nel secondo millennio a.C.), e la rielaborazione latina di Valerio Flacco si situa nel I secolo d.C., sul solco di un’ampia tradizione letteraria greca e latina.
Castelletti all’inizio della sua carriera aveva esplorato il testo nella prospettiva da lui prediletta, praticata da un ristretto numero di studiosi: l’individuazione di acrostici, parole costruite con la lettera iniziale di una serie di versi in successione. Non era un banale esercizio fine a sé stesso, perché lo studioso commentava gli acrostici, portati alla luce dalla ricerca, nel loro rapporto con il contesto storico e narrativo.
Questa prospettiva di studio si era in seguito affinata e arricchita con nuove osservazioni. Nel 2015 Cristiano aveva portato a termine il commento all’VIII libro delle Argonautiche, per l’abilitazione all’insegnamento del latino nell’Università di Friburgo. Questo importante lavoro pareva destinato a non avere seguito, dopo la prematura scomparsa dell’autore. Ma un team di docenti universitari, colleghi e amici del nostro ‘talented Classicist’, per onorarne la memoria ha provveduto a pubblicarlo in una sede prestigiosa, la Oxford University Press, per la collana Oxford Commentaries on Flavian Poetry. Grazie alle cure di Antony Augoustakis, della University of Illinois at Urbana-Champaign, Marco Fucecchi, dell’Università di Udine, Gesine Manuwald, dell’University College di Londra, il bel volume ha visto quest’anno la luce in traduzione inglese, per la quale ha fornito un aiuto fondamentale Nicholas Rudman, dottorando dell’Università dell’Illinois, con una ‘superba’ prima stesura.
L’Associazione Cristiano Castelletti è lieta di annunciare questo ambito traguardo, che rappresenta un alto riconoscimento al valore scientifico delle ricerche di Cristiano, sorrette da grande vivacità critica e da ampi orizzonti di riflessione. Coloro che si accosteranno a questo commento, oltre alla chiarezza del metodo e all’ampiezza dei riferimenti, non mancheranno di notare l’attenzione riservata alle sollecitazioni astronomiche presenti nelle Argonautiche, scritte in un tempo in cui gli astri non erano affascinanti agglomerati di materia, come per noi oggi, ma forme divine venerate e destinate a perpetuare la gloria degli eroi.