A disposizione ci sono 13,2 milioni di franchi. I lavori devono ancora iniziare, ma già si passano al pettine fine tutte le voci di spesa
Nell’aprile di un anno fa il Consiglio comunale di Losone ha accordato un credito di 13,2 milioni di franchi per realizzare il nuovo centro civico (con casa comunale e piazza). A un anno di distanza il Municipio ha iniziato a deliberare le prime opere: demolizione dei prefabbricati, con bonifica dell’amianto, e scavo. Lavori che, stando ai prezzi proposti, sono in linea con il preventivo.
Tuttavia, in un clima internazionale incerto, con l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia, il locale Municipio si trova di fronte a una sfida: da una parte la volontà di contenere la spesa, cercando di restare nei limiti del preventivo, dall’altra capire come muoversi, a livello giuridico, in caso di eventuali costi supplementari.
«Abbiamo costituito una commissione municipale proprio per analizzare a fondo ogni aspetto della costruzione della casa comunale – spiega Daniele Pidò, capo dicastero opere pubbliche –. Per quanto riguarda i costi, vi possono essere aumenti dovuti a imprevisti e in questo senso abbiamo già una somma a disposizione nel credito di costruzione. Altri potrebbero derivare dalla situazione congiunturale, con il rincaro delle materie prime. Altri ancora da cambiamenti di progetto in corso d’opera. Dovremo stare estremamente attenti in tutti e tre questi settori, per tenere la situazione sotto controllo».
Va detto che in più occasioni i diversi gruppi del legislativo si erano trovati d’accordo sul fatto che i costi dell’opera non avrebbero dovuto essere superati: già nel giugno del 2020, in occasione dell’approvazione del credito di 825mila franchi per l’elaborazione del progetto definitivo il monito era stato chiaro: evitare i sorpassi.
«Lo abbiamo recepito forte e chiaro – conferma Pidò –. Abbiamo la ferma intenzione di tenere informato e aggiornato il legislativo durante l’intera esecuzione del progetto, con la massima trasparenza».
L’inizio dei lavori?
«Non posso ancora dare una risposta certa, finché non avremo deliberato le opere da impresario costruttore. Dalle offerte rientrate, mi sembra che le stesse siano abbastanza fedeli al preventivo, anche se stiamo ancora valutando l’aumento di prezzo di alcune materie prime. Rincari, seppur non ingenti, emergono invece da altre offerte: opere sanitarie, impianto di riscaldamento e rinfrescamento, ventilazione, lavori da elettricista e misure antincendio».
Non temete un ulteriore aumento dei prezzi?
«Va detto che le offerte sono recenti e quindi si può presumere che già contemplino l’ondata di rincaro delle materie prime che si è registrata nei mesi scorsi a livello globale. Speriamo di non ritrovarci con ulteriori sorprese, ma in ogni caso vigileremo». Il Comune-committente lavora a stretto contatto con lo Studio d’architettura Nicola Baserga e Christian Mozzetti di Muralto, vincitore del concorso di progettazione. Una collaborazione per cercare le soluzioni migliori, sia a livello di contenimento di eventuali supplementi di spesa, sia per garantire la qualità di esecuzione della struttura.
Il grande progetto, lo ricordiamo, comprende la costruzione della nuova casa comunale, all’interno della quale troveranno spazio i diversi uffici dell’amministrazione comunale (oggi provvisoriamente alloggiati in un’altra sede per lasciare spazio al futuro cantiere). Ma anche la riqualifica dell’intero comparto, con la creazione di una piazza, con un ampio spazio coperto che potrà essere utilizzato pure nel corso di eventi pubblici. Senza dimenticare l’autosilo sotterraneo con 27 posteggi. Per il Comune di Losone si tratta di uno dei più importanti cantieri degli ultimi anni. Un’opera che, oltre a dare una nuova sede all’amministrazione, regalerà alla popolazione un vasto spazio pubblico d’aggregazione e d’incontro.
Resta aperta un’altra questione, quella della vecchia casa comunale. Edificata a cavallo tra il 1910 e il 1911, era stata imposta dal Cantone, quale sede scolastica per accogliere i losonesi e anche i numerosi bimbi d’immigrati (soprattutto italiani), impiegati nei colossali lavori di arginatura del fiume Maggia.
Il 26 dicembre 1905 il Municipio diede mandato all’architetto Bernasconi di Locarno di allestire un progetto per un edificio con tre aule (per 140-150 allievi), le abitazioni di due maestri, un locale per l’Esecutivo, uno per i pompieri e, eventualmente, uno spazio provvisorio come asilo d’infanzia. Solo il 10 marzo del 1910, però, venne accordato il credito di 45mila franchi per acquistare i terreni necessari e realizzare la casa scolastica. E così è stato: 4mila 176 franchi furono spesi per il sedime e quasi 42mila per la costruzione (deposito pompieri compreso).
Stando agli accordi intercorsi tra Municipio e Consiglio comunale, l’ormai dismessa casa comunale dovrà restare in piedi durante il cantiere del Centro civico e l’Esecutivo avrà tempo fino al termine dei lavori per trovare una nuova destinazione.