Prospettive d’inizio stagione secondo il direttore Otlmv Fabio Bonetti: ‘Ci attendiamo risultati a metà fra quelli del 2019 e del 2021’
Come sarà il 2022 turistico nel Locarnese? Il pronostico lo affidiamo a Fabio Bonetti, direttore dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli. «In questi giorni ho sentito alcuni operatori turistici, sia dell’albergheria, sia del settore dei campeggi. Mi dicono che si attendono risultati a metà fra quelli ottenuti nel 2019, ottimo anno prima della pandemia di Covid, e quelli, eccezionali (con oltre tre milioni di pernottamenti globali nella nostra regione), del 2021. Le prenotazioni stanno arrivando, ma a un ritmo meno intenso rispetto a 12 mesi fa, quando si era manifestata una vera e propria caccia all’alloggio».
Il "liberi tutti" decretato recentemente da Berna e gli allentamenti delle restrizioni che potrebbero giungere anche per altri Paesi nei prossimi mesi potranno cambiare le cose? «È logico presupporre un ritorno dei turisti provenienti dall’estero. Ma siamo sicuri che, comunque, avremo ancora l’afflusso degli ospiti svizzeri: forse questi ultimi non faranno le due settimane di fila come l’anno passato, ma sicuramente ci visiteranno per più weekend nel corso dell’anno. E in quest’ambito, perseguendo la nostra strategia che dà particolare peso agli eventi in grado di generare flussi turistici, le diverse manifestazioni in programma giocheranno un ruolo importante».
Quindi gli eventi torneranno ad animare la stagione turistica che sta per iniziare? «L’anno scorso, in questo periodo, arrivavano le notizie degli annullamenti. Oggi, fortunatamente, la tendenza si è invertita. La regione si animerà a partire dalla nona edizione di "L’immagine e la parola" e da Camelie Locarno. E poi, per citare solo alcuni appuntamenti in ordine sparso: Eventi letterari al Monte Verità, Slow up Ticino, il Connection Festival, Jazzascona, Moon&Star, Festival del Film, torneo di Polo ad Ascona, Concorso ippico internazionale, Settimane musicali, Locarno Guitars e molti altri ancora in ambito culturale, musicale, sportivo, enogastronomico. Non me ne voglia nessuno, ma è impossibile citarli tutti, sono letteralmente centinaia e il calendario si arricchisce di giorno in giorno. Si torna a quella normalità che da due anni aneliamo».
Sempre al capitolo "eventi" l’intervistato fa un’aggiunta: «Nell’ultimo biennio sono stati moltissimi gli ospiti che hanno scoperto e riscoperto la nostra regione. Tra di loro pure organizzatori di eventi d’oltre Gottardo che hanno espresso interesse per portare nuovi appuntamenti nella regione. Ad esempio, al Lido di Ascona si sta lavorando a una kermesse, che durerà per l’intero mese di settembre, legata al benessere, alla nutrizione e al movimento».
Le considerazioni di Bonetti non si limitano al Locarnese, ma ampliano lo sguardo sull’intero territorio ticinese: «Come noto – spiega –, a livello cantonale si stanno facendo approfondimenti sul turismo post Covid, in collaborazione con l’Università di San Gallo. Inoltre, con il miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico, sia per la frequenza dei treni sia per la velocità dei collegamenti, sta prendendo piede il concetto di Città Ticino anche da un punto di vista turistico: gli ospiti pernottano in una regione, il giorno ne visitano un’altra e cenano in una terza. Da una parte questo modo di vivere la vacanza è favorito dal TicinoTicket, dall’altra, questa sorta di scambio va a vantaggio di tutti. Il turismo, che rappresenta il dieci per cento del prodotto interno lordo, deve generare indotto economico nell’intero cantone, per i datori d’alloggio, i ristoratori, i commercianti e per tanti altri settori».
E ancora: «A livello di settore turistico, è in atto un processo di digitalizzazione dell’offerta turistica. Un treno che non possiamo perdere. Nei prossimi anni disporremo di dati sugli spostamenti e sulle abitudini degli ospiti in Ticino. Dati che non serviranno unicamente per le statistiche, ma permetteranno anche di proporre un marketing sempre più mirato».
Il turismo produce benefici influssi pure sul settore immobiliare: «Nel periodo della pandemia abbiamo registrato anche un costante aumento del numero delle abitazioni secondarie. Siamo partiti da poco più di 15 mila oggetti e constatiamo un balzo avanti, fino a raggiungere quasi 16mila unità – afferma Bonetti –. Va detto che la dicitura "letti freddi" da noi non calza di certo a pennello. Infatti, queste residenze sono ben occupate un po’ in tutte le stagioni. Persino in inverno non mancano ospiti che fanno capo a questi alloggi e che trascorrono weekend o settimane nell’assolato Locarnese».
L’intervistato aggiunge: «Mi risulta pure che ci sono sempre più agenzie immobiliari e investitori che scandagliano il territorio alla ricerca di oggetti in vendita. Anche di strutture alberghiere». Alcuni progetti – ad esempio quello relativo al Grand Hôtel di Muralto, per il quale è attesa a breve la richiesta di licenza edilizia – brillano su tutti. «Il rilancio del Grand Hôtel darebbe davvero un bello slancio».
Nel frattempo, conclude il nostro interlocutore, molti alberghi della regione stanno investendo: «Nel corso delle ultime due stagioni i titolari sono riusciti a mettere da parte dei capitali che ora utilizzano per rinnovare le loro strutture. Questo fermento lascia ben sperare per il futuro del turismo locarnese». Insomma, uno sviluppo del settore che si manifesta su diversi fronti e che, dopo un lungo periodo contrassegnato dall’incertezza, riuscirà sicuramente a generare un’ondata di ottimismo per il Lago Maggiore e nelle valli.