L’anno scorso mai così tanti pernottamenti nella regione: oltre 3,5 milioni, il 40% in più rispetto al 2019, che si vuole (e si può) battere pure nel 2022
La buona notizia? A livello di pernottamenti (e non solo), il 2021 è stato un anno record per il turismo locarnese, il migliore degli ultimi 25 anni. Quella cattiva? Un simile risultato sarà praticamente irripetibile. La notizia forse migliore? Il 2022 è iniziato alla grande e si punta a fare meglio del 2019, l’annata di riferimento in quanto l’ultima pre-pandemia, che aveva già fatto registrare ottimi numeri (i più positivi degli ultimi 6-7 anni).
«E pensare che due anni fa eravamo qui a chiederci dove saremmo finiti, attanagliati dalle paure e dall’incertezza portati dal Covid – ha fatto notare Aldo Merlini, presidente dell’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv), che domani si riunirà in assemblea per, tra le altre cose, approvare la relazione annuale e i conti consuntivi 2021 –. Quello passato è stato un anno eccezionale grazie anche al grande lavoro compiuto in precedenza a livello di marketing, che ha puntato sui turisti confederati e in particolare sugli svizzero-francesi, tanto che nella nostra regione si parla ormai tanto il francese quanto il tedesco. Un lavoro del quale hanno tra l’altro approfittato anche le altre Otr (organizzazioni turistiche regionali, ndr) del cantone».
I numeri, sottolineati anche dal direttore di Ascona-Locarno Turismo Fabio Bonetti e dal direttore finanziario Marco Cacciamognaga, parlano da soli: nel 2021, anno ancora caratterizzato da restrizioni legate al Covid, nel comprensorio dell’Otlmv sono stati registrati oltre 3,5 milioni (3’561’177) di pernottamenti, ossia quasi 1,3 milioni in più rispetto al 2020 e soprattutto un milione in più del 2019, appunto l’ultima annata "normale" prima dello scoppio della pandemia. Un’evoluzione positiva riscontrata in tutte le tipologie d’alloggio, con i pernottamenti alberghieri cresciuti del 50% rispetto al 2020 e del 27% se confrontati al 2019, quelli dei campeggi addirittura del 61 rispettivamente 65% e quelli delle strutture private (ad esempio affittacamere e B&B), ostelli e capanne del 57 (2020) e 42% (2019). In totale, rispetto al 2019 si parla di un +40% dei pernottamenti. Cifre dovute in primis all’«invasione dei turisti svizzeri, visto che circa l’86-87% delle presenze erano legate al mercato confederato, seguito da quello tedesco intorno al 7,5% – ha fatto notare Bonetti –. Sì, il 2021 per noi è stato un anno record, nel quale siamo risultati una delle destinazioni di maggior successo in Svizzera assieme a Grigioni e Vallese, ma siamo anche consapevoli che proprio essendo stata un’annata eccezionale, sarà difficilissima da ripetere. In questo senso, guardando ai dati in nostro possesso, il 2022 si situerà molto probabilmente tra il 2019 e il 2021. Diciamo che l’obiettivo è una sorta di 2019 "plus"».
Traguardo quest’ultimo da inseguire forti di un 2021 che ha evidentemente lasciato il segno anche sulle finanze dell’Otr del Locarnese… «Per stilare il preventivo 2021 avevamo utilizzato i dati del 2019 e questo si ripercuote in 2 milioni di franchi in più incassati per le tasse di soggiorno, che in pratica corrisponde al risultato scaturito dall’esercizio dello scorso anno – ha spiegato Cacciamognaga –. In sostanza avevamo un preventivo che prevedeva una perdita di 200’000 franchi circa e ci ritroviamo con un utile di 1’890’000, che viene capitalizzato portando il nostro patrimonio poco oltre i 5 milioni, cifra che ci permette di stare abbastanza tranquilli e soprattutto di poter investire ulteriormente sul territorio».
Sedersi sugli allori proprio non è un’opzione per l’Otlmv… «In un contesto del genere è fondamentale migliorare continuamente l’offerta adattandola alle esigenze della clientela – ha sottolineato il direttore operativo Benjamin Frizzi –. In questo senso il digitale è fondamentale, il turista deve essere sedotto online e devo dire che da questo punto di vista stiamo facendo un gran lavoro, basti pensare che nel 2021 il nostro portale internet (ascona-locarno.com) ha registrato ben 2,5 milioni di visite (nel 2019 erano state 1 milione, ndr), mentre attraverso i canali social possiamo contare su una community di 170’000 persone che giornalmente interagiscono con noi. Parliamo di un pubblico nuovo, più giovane, di cui abbiamo cercato di capire le esigenze attraverso una piattaforma. Ebbene, la campagna è ancora in atto ma quello che emerge è l’aspetto della "gamification" (una sorta di ludicizzazione attraverso l’utilizzo dei meccanismi tipici del gioco, ndr) delle esperienze, ma soprattutto viene confermato il trend degli ultimi anni, ossia il grandissimo desiderio di attività all’aperto, in tutte le sue forme. E noi abbiamo la fortuna di poter contare su un territorio che da questo punto di vista offre davvero tanto».
Un tema particolarmente caldo, visto anche il boom delle bici elettriche, è quello della mountain bike… «Abbiamo già presentato delle domande di costruzione preliminari al Cantone – che in caso di risposta negativa dovrà illustrarci le modifiche necessarie per l’accettazione dei progetti – per la realizzazione di percorsi specifici nelle zone di Cardada e di Gratena (Monte Verità, tra Ascona e Losone, ndr). La nostra idea è riuscire a dare ai biker un prodotto di qualità e allo stesso tempo fare "ordine", perché la convivenza tra bici ed escursionisti non deve essere un problema».
Tutto rose e fiori quindi per il turismo locarnese? Non proprio. A fornire alcuni ulteriori spunti di riflessione ci ha pensato Massimo Perucchi, presidente della sezione Sopraceneri di HotellerieSuisse, che dopo aver espresso preoccupazione, in vista del prossimo anno, per un franco molto forte rispetto all’euro («ci precluderà tantissima clientela dalla Germania e costringerà le nostre strutture ad alzare i prezzi»), ha messo l’accento sulla questione dei giovani… «Sono i turisti del futuro ma il discorso non è legato solo a chi viene da fuori, riguarda anche i nostri ragazzi. Di eventi ce ne sono tanti, ma all’infuori di questi mancano le zone di svago per i giovani. L’impressione è che nel Locarnese a un certo orario bisogna girare l’interruttore e spegnere tutto, altrimenti si disturba qualcuno».
«Ma è un discorso che dipende dai Comuni e dal Cantone, dalla politica insomma – ha rilanciato Merlini –. E dalla tolleranza delle persone».