Di fronte al Campeggio Bella Riva i ripetuti crolli di materiale (pietre e sassi) hanno imposto un intervento drastico, con l’uso dell’esplosivo
È stata risanata e bonificata la parete scoscesa che minacciava i bagnanti della spiaggia sottostante il Campeggio Bella Riva di Avegno-Gordevio. Lo si è fatto ricorrendo, nelle scorse settimane, a cariche di esplosivo e al brillamento della roccia. Un intervento resosi necessario quando, la scorsa estate, massi e pietre erano rovinati nel fiume sottostante, creando una situazione di potenziale pericolo. E costringendo l’autorità a decretare l’inaccessibilità dell’area fino a nuovo avviso.
Raffaele Dadò, municipale e capodicastero protezione ambiente e sistemazione territorio, spiega come si è intervenuti per risolvere questa criticità: «Innanzitutto va detto che l’area del franamento è situata in territorio del Comune di Maggia, sulla sponda destra del fiume. Proprio di fronte alla spiaggia del Campeggio, molto frequentata dagli ospiti e dai valmaggesi durante la stagione calda. Più volte si erano registrati degli improvvisi distacchi di materiale. Quello più importante è però avvenuto la scorsa estate. Per questa ragione abbiamo preso contatto con il geologo cantonale, che ha effettuato un sopralluogo. Nel frattempo abbiamo recintato l’area per impedirne l’accesso e provveduto alla necessaria informazione alla popolazione e ai nostri ospiti. Dopodiché abbiamo incaricato la locale Azienda forestale di procedere alla pulizia del pendio dalla vegetazione. Per monitorare la parete rocciosa instabile, sono stati collocati dei rilevatori di movimento in alcuni punti. Ogni minimo segnale veniva trasmesso a un picchetto d’allarme, pronto se del caso a intervenire. Questi rilievi ci hanno convinti della necessità di una soluzione finale; in gennaio si è deciso di far brillare con l’esplosivo la parte più pericolosa. Oggi possiamo affermare che la spiaggia e le rive del fiume sono sicure e accessibili a bagnanti, pescatori ed escursionisti».
La conferma arriva anche dal geologo cantonale, Andrea Pedrazzini: «In occasione degli eventi calamitosi dello scorso anno, diversi sassi staccatisi dalla roccia sono finiti nella pozza di fiume sottostante, dove la gente fa il bagno. Siamo stati allertati d’urgenza e, grazie a diverse calate, abbiamo potuto constatare la presenza di materiale labile che poteva staccarsi da un momento all’altro. In particolare una fessura importante evidenziava la stabilità precaria di un blocco di circa 30 metri cubi. Cosa che ha fatto ritenere più prudente una sua rimozione controllata. Il sistema di rilevamento posato ha permesso di concludere la stagione estiva senza pericoli. Dopodiché abbiamo dato incarico a una ditta privata di ricorrere all’esplosivo per far scendere a valle le parti del costone a rischio. Pietre e materiale vario sono finiti nel fiume senza causare problemi. È chiaro che non si è mai al riparo da brutte sorprese; per questa ragione il monitoraggio dei punti “caldi” dell’intero territorio viene fatto con una certa regolarità. Su puntuale segnalazione il nostro Ufficio interviene in modo mirato, effettuando sopralluoghi (se necessario anche con l’elicottero), rimuovendo eventuali massi con disgaggi controllati o facendo posare reti paramassi e ancoraggi».
I costi degli interventi, nel caso specifico, ammontano a circa 40mila franchi; sono stati presi a carico dal Comune di Avegno Gordevio (15mila franchi), con il contributo finanziario di Maggia (identico importo) e del Touring club svizzero, proprietario del campeggio.