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Il (nuovo) Fevi pubblico-privato e l’ente autonomo Eventi

Grandi manovre attorno alla futura struttura, che sarà ricostruita e gestita in rete assieme agli altri spazi per il segmento congressuale (e non solo)

Bello e utile, ma si cambia marcia
(Ti-Press)
18 gennaio 2022
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Palexpo Fevi ricostruito ex novo – quindi niente ristrutturazione – con l’ausilio dei privati, nonché un ente autonomo Eventi, con Cda ristretto e commissione consultiva più allargata, per gestire un segmento che vedrà la Città di Locarno nella “top 5” a livello nazionale, almeno quanto a dotazione di sale.

Sono le prospettive fissate dal Municipio di Locarno riguardo al grande tema del “nuovo” Fevi, una struttura fondamentale nell’economia fieristica e congressuale regionale, oltre che centrale nell’economia del Festival del film, che com’è noto vi trova l’unica alternativa coperta di grande capienza all’enorme sala a cielo aperto di piazza Grande.

Davide Giovannacci, capodicastero Finanze e Logistica, traccia la strada che verrà percorsa a breve e medio termine: «Il primo passo formale è stata la decisione di principio presa dal Municipio. Secondariamente, si andrà in Gestione per spiegare esattamente qual è la trafila che si intende seguire; poi si tratterà di allestire il bando di concorso per aprire il “progetto Fevi” a una “partnership” pubblico-privato, il che significa la ricerca di un finanziatore che possibilmente si occuperà anche della costruzione. Per allestire questo bando ci stiamo facendo aiutare da specialisti del settore». Dopodiché, verrà lanciato un altro concorso, ma di architettura, per andare infine in Consiglio comunale con il progetto prescelto e la questione finanziaria.

Escluso il mappale 76

Una novità importante, nella marcia di avvicinamento al futuro “nuovo Palexpo Fevi”, riguarda la rinuncia a inserire nel grande progetto di finanziamento della costruzione la cessione in diritto di superficie a lungo termine della parcella 76 adiacente alla rotonda di piazza Castello. Una prima idea era cedere a concorso la parcella unitamente a due oggetti direttamente attinenti al Fevi: l’autosilo che sorgerà sotto il palazzetto (autosilo tra l’altro già previsto a Piano regolatore) e il futuro ristorante annesso alla struttura. Per entrambi – e in un primo momento anche per il mappale alla rotonda – sullo stile di quanto già sperimentato per il Centro balneare regionale, si immaginava una cessione in diritto di superficie su 30 o 50 anni a privati, i cui affitti verrebbero però incassati anticipatamente una tantum per ottenere un cospicuo capitale iniziale da aggiungere ai soldi pubblici necessari per un’operazione stimata a suo tempo sui 30 milioni di franchi, ma basata sui metri cubi del volume esistente. La cifra potrebbe naturalmente cambiare di parecchio se il nuovo Fevi sarà più ampio dell’attuale.

Nel frattempo, su un binario parallelo prenderà forma l’istituzione di uno strumento che il sindaco, Alain Scherrer, capodicastero Turismo, giudica di primaria importanza: l’ente autonomo Eventi. Approfondimenti circa la sua costituzione sono in corso da parte di un esperto che già aveva prestato le sue competenze alla Città per la costituzione di due altri enti autonomi: quello per Casa San Carlo e quello per l’Azienda acqua potabile. Come accennato, tale nuovo ente avrà un Cda ristretto, ma potrà basarsi anche su una commissione consultiva allargata nella quale saranno rappresentati attori legati al settore del turismo, come Otr, Att, Hotellerie Suisse e la Gastro. «Scopo dell’ente autonomo sarà gestire in rete l’ampia offerta del segmento dei grandi, medi e piccoli congressi, vista l’ampia dotazione di spazi che la regione potrà mettere a disposizione, ma non, appunto, lavorando per compartimenti stagni», annota Scherrer. Parliamo di strutture come Palacinema, GranRex, Kursaal, il nuovo Fevi, eccetera, che per trovare il loro giusto posto sul territorio dovranno per forza far capo a un’offerta combinata intelligente.

Un problema di non poco conto sarà garantire, nel presumibile lasso temporale (indicativamente un anno) in cui il vecchio Fevi non ci sarà più e quello nuovo non ci sarà ancora, la fruibilità di grandi spazi, per il cinema da una parte, e per gli allenamenti dall’altra, a tre realtà strettamente legate al Fevi: ovviamente il Film Festival durante la rassegna, ma anche Federale e Virtus, sodalizi sportivi da cui nasceva il concetto stesso di palazzetto. Scherrer ribadisce «la necessità assoluta, e di conseguenza la volontà, di trovare delle soluzioni che rendano sostenibile questa assenza strutturale». In questo discorso – e inserendovi anche la realizzazione di una pista di atletica – dovrebbero poter rientrare le palestre cantonali previste in zona Morettina nell’ambito del grande progetto riguardante tutto il comparto da oltre 50mila metri quadrati compreso fra Fevi, Peschiera, Medie e Scuola dell’infanzia.