Maggiori costi e spese aggiuntive per un milione e mezzo di franchi. Comune (950 mila) e Patriziato (550mila) chiamati alla cassa
Preventivo: 21 milioni e 614 mila franchi. Ma per la nuova casa medicalizzata per anziani a Losone, che accoglierà i primi ospiti il prossimo mese di febbraio, ci sono dei costi aggiuntivi. Un saldo finale che supera di 1,5 milioni di franchi la prima stima. La somma sarà coperta dal Comune (950mila franchi) e dal Patriziato (550mila), fatta salva una nuova, ma non certa, partecipazione cantonale (Bellinzona aveva già versato un contributo di 7,255 milioni), che potrebbe andare a ridurre queste somme.
Il Municipio ha già preparato la richiesta di credito e la stessa sarà discussa in occasione di una prossima seduta di Consiglio comunale: il messaggio per i 950mila franchi “a completamento del finanziamento delle opere di costruzione” fornisce dettagli sulle spese in più per l’opera che completerà quello che sarà a tutti gli effetti un centro polifunzionale per la terza età. Lo stesso, gestito dalla Fondazione Patrizia, metterà a disposizione 99 posti letto: 60 nella nuova struttura (12 dei quali destinati a persone affette da demenza senile) e 39 nella struttura esistente, con appartamenti per persone ancora autosufficienti.
“Con il termine dei lavori di costruzione della nuova casa per anziani medicalizzata, il Comune di Losone disporrà di una struttura moderna e adeguata ai bisogni locali e sovra-comunali – specifica l’Esecutivo –. I maggiori costi che siamo chiamati a sostenere non sono imputabili a una cattiva gestione del cantiere, ma piuttosto a una mancanza d’esperienza in un settore particolarmente complesso. Tali costi non sono stati valutati all’inizio, o lo sono stati con insufficiente precisione, ma sono comunque necessari per permettere l’avvio dell’attività della struttura; non si tratta quindi di costi generati dall’inosservanza dei criteri d’economicità”.
E ancora: “Con il senno di poi, al momento della presentazione del progetto e del preventivo definitivi, sarebbe stato opportuno ricorrere alla consulenza di uno specialista del ramo (ad esempio di un direttore di una struttura simile), che avrebbe potuto allertare la committenza sull’esigenza di approfondire le posizioni che oggi sono al centro della discussione”.
Due le tabelle dei costi supplementari. Nella prima le maggiori spese per il concorso (366mila franchi), per le banche, per i legali (anche a causa dei ricorsi), per un’opera artistica e per consulenze. Nella seconda, invece, tutte le attrezzature di esercizio che non erano state previste: dal vasellame alle sedie geriatriche a rotelle, passando per rete Wi-Fi, informatica, server, stampanti, macchinari di pulizia, strumenti per gestire cartelle sanitarie e turni del personale, utensili, carrelli, locale coiffeur, macchine del caffè e altro ancora, per un totale di quasi 790mila franchi.
“Le motivazioni di questa maggior spesa – commenta il Municipio – sono riconducibili, da una parte (tabella uno) a situazioni poco influenzabili da parte della Committenza; a parte l’opera artistica e la realizzazione del video di cantiere, le altre spese erano comunque inevitabili o perché legate a norme di legge (concorso) o perché conseguenti a eventi particolari (ricorsi), oppure perché il costo del capitale è pure inevitabile (occorreva comunque prevederlo).
Per quanto riguarda invece la tabella due, i costi indicati nella stessa vanno considerati un ‘peccato di gioventù’ della committenza, che non ha sufficientemente valutato l’impatto di alcune posizioni (considerate in maniera troppo prudenziale) oppure le ha semplicemente omesse dal preventivo per mancanza d’esperienza. È vero però anche che il preventivo definitivo è stato determinato in una fase successiva all’approvazione del credito comunale di 3,5 milioni di franchi (7 anni dopo) e, quindi, si sarebbe comunque dovuto procedere con la richiesta di un ulteriore aiuto da parte dal Comune e dal Patriziato, anche se in tempi diversi”. Infine “va ribadito come tali maggiori costi si riferiscono a spese che andavano comunque effettuate. Il difetto è stato quello di non prevederle in maniera più precisa”.
Ciò detto, la Fondazione Patrizia (committente dell’opera) ha fatto alcuni calcoli: il “sorpasso” di 1,5 milioni rispetto al preventivo corrisponde a un aumento del 6,93 per cento, “attestandosi quindi all’interno della paletta del più o meno 10 per cento prevista dalle norme Sia per i preventivi definitivi”. La stessa Fondazione sta quindi cercando di completare il finanziamento dell’opera e ha chiesto la disponibilità di Comune e Patriziato a riconoscere questi maggiori costi. “Il Cantone, pure interpellato, non ha ancora dato la sua risposta; se lo stesso dovesse riconoscere parte dei maggiori costi, la presente richiesta verrebbe proporzionalmente ridimensionata. Le possibilità che ciò accada sono però molto deboli, tenuto conto del fatto che il limite di costo massimo sussidiabile di 300mila franchi per posto letto, nonostante sia palesemente inadeguato ai tempi che corrono, è rimasto immutato da ormai parecchi anni e difficilmente è ipotizzabile uno strappo alla regola. La proposta scaturita durante un incontro fra sindaco, presidente del Patriziato e presidente della Fondazione è di suddividere l’importo: al massimo 950mila a carico del Comune e 550mila a carico del Patriziato. Siccome i lavori termineranno entro fine anno e le liquidazioni dovrebbero avvenire a inizio 2022, la decisione dei rispettivi organi legislativi (Consiglio comunale e Assemblea patriziale) dovrebbe avvenire ancora entro fine anno, in modo che la Fondazione Patrizia possa assicurare la tacitazione degli artigiani secondo i termini di pagamento usuali”. A quel momento, tirate le somme definitive, il costo globale della nuova casa anziani arriverà a circa 23 milioni di franchi (22’975’700 per essere precisi).