Il consigliere comunale della Lega Moreno Milani chiede lumi sul viavai di personale e sul rispetto delle disposizioni del Pr per il negozio in zona Arbigo
Partenze e assunzioni all'Ufficio tecnico (UT) di Losone, Moreno Milani, consigliere comunale della Lega dei Ticinesi vuole vederci chiaro. In un'interrogazione inoltrata al Municipio negli scorsi giorni, Milani si china sulla vicenda dei due dipendenti dell'UT assunti nell'autunno dello scorso anno con la funzione di tecnico e aiuto tecnico comunale. I loro contratti di lavoro nella primavera di quest'anno sono stati sciolti perché, come riferisce il firmatario, “a detta del Comune le persone non erano conformi”.
Decisione che ha portato, in seguito, alla riapertura del concorso. “Come è potuto succedere? Non sono stati analizzati approfonditamente i profili prima della scelta?” chiede il legislatore della Lega, che ribadisce di avere a cuore questo importante servizio ai cittadini e il personale dell'Amministrazione. Secondo il suo parere, “il fuggi fuggi di dipendenti che si è verificato negli ultimi anni e il malumore che circola all'interno dell'Ufficio tecnico lasciano intendere ci possano essere rapporti difficili con la persona alla guida dello stesso”. Per venire a capo del problema, basterebbe dare ascolto non solo ai tecnici bensì anche agli operai comunali, si legge nell'interrogazione. In conclusione il firmatario chiede se non sia il caso che l'Esecutivo si rivolga a specialisti per un audit che consenta di appianare le divergenze all'interno del team.
Sempre dalla penna di Moreno Milani è stata trasmessa una seconda interrogazione. Stavolta riguarda l'insediamento della Brico SA nello stabile dell'ex Ristorante Arbigo, quindi in una zona residenziale (semi-intensiva R3). Per il consigliere comunale leghista, questo trasloco stride con le disposizioni contemplate dal Pr in quanto l'attività commerciale genera traffico e disturbi nel quartiere. Chiede inoltre “se è stata rispettata la superficie minima di area verde prevista, che deve essere pari almeno al 20% della superficie abitabile e se i pannelli pubblicitari del negozio posati a confine con la strada cantonale rispettano le distanze dall'incrocio viario previste dalla legge”. L'auspicio, in questo caso, è che nel rilascio delle autorizzazioni il Municipio presti la dovuta attenzione a simili aspetti.